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Mio padre mi aveva appena acquistato il secondo PC IBM, un Olivetti con processore 486-DX da 66 MHz e 4 MB di RAM. Gli chiesi se si potesse potenziare, aggiungendo una scheda audio, un lettore CD e un po’ di RAM (speravo di arrivare a 64 MB, ovvero al limite della scheda madre, ma non fu possibile superare i 32 per la mancanza di moduli RAM). Così, nell’arco di sei mesi, mi accontentò.
Subito dopo l’acquisto del lettore CD, un Hitachi 4x, entrai in un’edicola e acquistai una rivista che includeva alcuni CD-ROM. Si trattava di PC Pratico. In quel numero c’erano 2 videogiochi completi: RoboCop 3 e Dune.
Qual era la differenza tra i 2 videogiochi? Per me il primo era uno dei peggiori mai visti, mentre il secondo diventò, e continua a essere, il mio videogioco preferito (anche se di recente This War of Mine è penetrato pure nel mio cuore).
Conservo ancora quei CD, così come molti altri della stessa rivista, che continuai ad acquistare ogni mese per circa sei anni.
Mi avvalsi di PC Pratico per preparare la mia tesina sull’Intelligenza Artificiale nel lontano 1999. Come la scrissi? Mio padre mi aveva appena regalato il mio 3° PC (4° se si conta anche il Commodore 64), un Packard Bell Platinum 450, che montava il processore Pentium II Xeon da 450 MHz (lo Xeon di primissima generazione) e la bellezza di 128 MB di RAM (all’epoca i negozi si fermavano ancora a 8 MB).
Quel PC includeva un software per il dettato che si installava come plug-in all’interno di Word 97. Lo usai per dettare la mia tesina, che così fu più facile da imparare. Visto che, per errore, cancellai il file, dovetti dettarla una seconda volta! L’esposizione di quella tesina richiedeva circa 3 ore, ma al momento dell’esame mi furono concessi solo 15 minuti più altri 15 per rispondere a domande extra. Il professore di filosofia che mi interrogò mi disse: “Finora avevo pensato che la mia tesi universitaria dedicata a Nietzsche fosse la più complicata, ma tu mi hai superato! Nessuno studente prima di te era riuscito a preparare una tesina più complicata della mia tesi universitaria!”. Ringraziai PC Pratico e la Milano Publishing per il servizio reso.
Spesso la rivista PC Pratico includeva videogiochi e software del Gruppo Editoriale Jackson, più famoso con il nome Jackson Libri, a cui speriamo di dedicare un prossimo articolo.
Un anno prima di quell’esame avevo iniziato ad acquistare anche un’altra rivista dello stesso editore, MIDI Songs, che pure ha grandemente influenzato la mia carriera musicale.
In verità, la rivista mi era stata presentata 3-4 anni prima da un amico mentre visitavamo un’edicola. Ma ancora non ero troppo attratto dal MIDI, anche se avevo già iniziato a lavorarci.
Nel 1998 ci fu la svolta, e iniziai ad acquistare la rivista ogni mese, per circa 2 anni. Poi ripresi nel 2004 per altri 2 anni, ovvero fino al giorno in cui la casa editrice chiuse i battenti.
In uno degli ultimi numeri di MIDI Songs fu pubblicata una mia fotografia in cui era pubblicizzato il mio operato musicale. Dopo quel giorno, ho visto una progressiva crescita professionale.
La rivista includeva 2 floppy disc, della durata complessiva di circa 2 CD-Audio. Uno dei floppy conteneva in prevalenza canzoni uscite nelle ultime settimane. Il secondo floppy, invece, era dedicato alla musica del passato; spesso includeva almeno un midifile dedicato al genere Classico. Inoltre, erano presenti piccoli file legati agli articoli della rivista.
La parola “midifile” fu inventata dagli scrittori della rivista MIDI Songs.
In contemporanea con MIDI Songs usciva anche MIDI HITS. Si trattava di almeno un floppy con novità musicali oppure con versioni speciali di brani famosi (DJ-Set, medley, ecc.). Ogni anno, arrivava uno speciale dedicato al Festival di Sanremo, con tutti i brani in gara.
I brani inclusi in MIDI HITS erano analizzati nella rivista MIDI Songs.
Per un breve periodo acquistai anche altre riviste dello stesso editore, in particolare Cubase Magazine e DVD World, la prima rivista italiana dedicata al mondo dei DVD.
Cubase Magazine era un’altra rivista dedicata al mondo musicale. Permetteva di provare programmi musicali e plug-in. La rivista conteneva anche un corso approfondito di Cubase. Mi candidai per scrivere qualche articolo, ma non ci riuscii. Comunque, …
Ricordo ancora quando lessi il primo numero di DVD World. Conteneva recensioni su film sia nuovi che del passato. Le pagine finali della rivista includevano la lista di tutti i DVD-Video disponibili nel mercato italiano.
I DVD erano una novità e costavano almeno il doppio rispetto alle videocassette (VHS). Ma il prezzo per i negozi di videonoleggio era ancora maggiore. I DVD costavano 2 o 3 volte rispetto alla versione casalinga.
La rivista criticava l’edizione in DVD di Titanic: non era spiegabile il fatto che era uno dei dischi più costosi. Titanic è stato il primo film in DVD che ho noleggiato. Il gestore del negozio in cui noleggiavo i film mi disse che ero stato il primo in tutta la città a noleggiare un DVD. Dopo poco più di un anno mi disse che aveva noleggiato un DVD anche a qualcun altro! In sostanza, su quasi 25.000 persone, ero l’unico che si interessava al mondo digitale!
Visto che DVD World cercava personale per scrivere articoli, decisi di scrivere una mia recensione dedicata al DVD di Titanic. La mia recensione fu pubblicata nel secondo numero della rivista! Era la prima volta che scrivevo per una rivista!
Nell’articolo menzionai alcuni errori nelle riprese. Quando il Titanic inizia a spaccarsi in due, si nota l’ombra della mano che muove il modellino! Inoltre, le scene in cui era presente del sangue non erano coerenti: a volte il sangue scorreva in modo opposto al movimento della nave, altre volte non si vedeva proprio!
Nell’articolo feci notare perché quel DVD costava di più rispetto agli altri: era certificato THX. Era uno dei primi, se non proprio il primo, DVD commercializzato in Italia con questo marchio.
Purtroppo, non ebbi modo di scrivere più per DVD World. Ma grazie a essa, iniziai a creare la mia DVD-teca. I prezzi dei DVD della rivista erano decisamente più bassi rispetto ai negozi. Inoltre, i DVD contenevano un file PDF con la trascrizione dei testi del film.
Un’altra chicca della rivista era il fatto che conteneva guide per la realizzazione di un impianto Home Cinema, di cui feci tesoro, insieme ai consigli delle altre riviste della stessa casa editrice.
Prossimamente arriverà la storia di altre case editrici che hanno influenzato non solo la mia vita digitale ma anche quella di molti di voi.