Quando il famoso direttore d’orchestra Leopold Stokowski firmò il suo ultimo contratto quinquennale con un’importante casa discografica, che prevedeva la realizzazione di 4 registrazioni all’anno, aveva 95 anni. Avrebbe continuato a lavorare fino a cento anni! Ma morì a 96 anni.
Questo non è un caso isolato. I palchi degli eventi musicali sono molto affollati da ottantenni e novantenni. A 95 anni Artur Rubinstein continuava ancora a esibirsi al piano.
Il violinista Jascha Heifetz a 80 anni si esibiva ancora.
E il chitarrista Andres Segovia aveva quasi cento anni quando “dovette” smettere per forze maggiori.
Altri esempi
Il novantunenne Ennio Morricone ha continuato a scrivere, arrangiare e a condurre l’orchestra fino a pochi giorni prima di morire. E la sua morte, il 6 novembre 2020, fu dovuta a una caduta, non a una malattia o alla vecchiaia. L’11 gennaio 2020 aveva ricevuto il premio “Genio ed Eccellenza Italiana nel Mondo” del Senato della Repubblica “per aver saputo raccontare con la sua musica storie di valore universale che, dal grande cinema alla televisione, dalla direzione d’orchestra alla composizione, hanno saputo incantare intere generazioni, divenendo testimonianza vivente del genio ed eccellenza italiana nel mondo”.
All’inizio di novembre 2021, morì Edgardo Gelli, di anni 86 (ormai 87, visto che era nato il 20 novembre 1934), a causa di un incidente stradale (è stato investito). Stava per uscire il suo nuovo album musicale contenente nuove canzoni in stile liscio romagnolo. Edgardo è stato la voce originale di Romagna mia e di altre canzoni dell’Orchestra Casadei. All’inizio del 2021 aveva ricevuto una lettera scritta dal presidente Mattarella.
Tornando indietro nel tempo, ricordiamo anche Arturo Toscanini, che stabilì lo standard per i direttori d’orchestra. Fu attivo fino a 90 anni.
Arthur Fiedler guidò la famosa orchestra Boston Pops fino alla sua morte, avvenuta nel 1979, quando aveva 85 anni.
il violoncellista spagnolo Pablo Casals aveva 96 anni quando lasciò la direzione del Casals Festival.
Alla fine degli anni ’70, il dott. Donald H. Atlas, assistente professore di medicina presso l’Università della California a San Diego, compilò un elenco di 35 direttori deceduti la cui età media era stata di 73,4 anni. Nello stesso periodo, secondo lo studio del dottor Atlas, la durata media della vita degli uomini americani era di 68,5 anni. Il suo studio diceva:
“Dal momento che non sono stato in grado di trovare un solo decesso in questo gruppo sotto i 58 anni, credo fermamente che questi uomini fossero protetti da alcuni fattori indeterminati dal moderno flagello della malattia vascolare ischemica precoce e fatale”.
Pochi anni prima, nel 1973, il Dipartimento della salute, dell’istruzione e del benessere realizzò un rapporto intitolato “Lavoro in America”. I risultati riportati potrebbero aver fatto luce sui “fattori indeterminati”. Suggeriva infatti che i 2 fattori che contribuiscono principalmente alla longevità sono un lavoro soddisfacente e una vita generalmente felice.
Compositori viventi contemporanei
Molti compositori di colonne sonore dimostrano che, quanto abbiamo visto in questo episodio, sia vero. Per esempio, Angelo Badalamenti nacque il 22 marzo 1937. Ha scritto le colonne sonore non solo di film ma anche di videogiochi. Ecco alcuni titoli: Fahrenheit, A Secret Life, Booth and the Bad Angel, The Edge Of Love, I segreti di Twin Peaks, Velluto blu, Cuore selvaggio, Fuoco cammina con me, Strade perdute, Una storia vera, Mulholland Drive, Rabbits. Il suo ultimo lavoro dovrebbe essere Twin Peaks – Il ritorno del 2017. Angelo Badalamenti nacque a Brooklyn, ma la sua famiglia era di origine siciliana.
Italianissimo, invece, è Nicola Piovani, nato il 26 maggio 1946 a Roma. È il compositore di quasi tutti i film di Roberto Benigni. Un esempio? La vita è bella. Nel corso della sua carriera ha collaborato anche con cantanti del calibro di Vittorio De Sica e Fabrizio De André. Nel 2020 ha realizzato le colonne sonore dei film Hammamet e Gli anni più belli.
Forse le più belle colonne sonore cinematografiche sono state firmate da due soli compositori: il già citato Ennio Morricone e John Towner Williams, nato l’8 febbraio 1932. Questi è l’autore delle colonne sonore di quasi tutti i film di Steven Spielberg e George Lucas. I suoi maestri hollywoodiano sono stati Lalo Schifrin (del 21 giugno 1932) e Benny Golson (del 25 gennaio 1929), coautori di Mission Impossible, M.A.S.H., The Patridge Family e Mannix. Nel 2004 Williams e Spielberg omaggiarono Benny Golson nel film The Terminal.
John Williams promise che non sarebbe morto prima di completare le musiche della terza trilogia di Star Wars. Visto che si parla di una possibile quarta trilogia, John, prometti che ci sarai?
Tornando in Italia, citiamo anche Armando Trovajoli, morto nel 2013 a 96 anni. Oltre a decine di colonne sonore cinematografiche, fu uno dei primi compositori e direttori d’orchestra al Festival di Sanremo.
Un caso a parte è quello di James Roy Horner. Nacque il 14 agosto 1953 e morì il 22 giugno 2015 a causa di un incidente aereo. In quel periodo stava scrivendo le colonne sonore di alcuni film. In almeno un caso, le musiche furono trovate quando l’incarico stava per essere assegnato a un compositore ancora in vita. Così, le musiche di alcuni film – ad esempio, I magnifici 7 — sono uscite postume.
Una delle ultime composizioni di James Horner è stata quella del film The Amazing Spider-Man. Ricordiamo che il papà dell’Uomo Ragno era Stanley Martin Lieber, fumettista che è rimasto attivo fino alla fine dei suoi giorni. Aveva 96 anni quando morì nel 2018.
Conclusioni
Contrariamente all’opinione popolare secondo cui “prendersela comoda” sarebbe il segreto di una lunga vita, gli studi e gli esempi del mondo musicale sembrano indicare che un lavoro significativo e soddisfacente può contribuire alla longevità. Il dr. Atlas conclude:
“Spero che il modello di vita apparentemente appagante dei direttori d’orchestra ci mostrerà come aggiungere vita agli anni nonché anni alla vita”.