È stata aggiornata la pagina delle FAQ nel sito Infratel Italia. Permette di rispondere ad alcune delle domande che ci siamo posti nel nostro articolo dedicato al nuovo Bonus da 500 Euro offerto dallo Stato.
Proprio come è successo nella suddivisione in fase del lockdown causato dalla presenza del nuovo coronavirus COVID-19 nel territorio italiano, anche il progetto dell’erogazione del Bonus da 500 € sarà suddiviso in più fasi. Al momento siamo in quella iniziale.
Durante la fase II anche le famiglie con ISEE superiore ai 20.000 Euro potranno accedere al Bonus.
Al momento, il Bonus è riservato alle sole famiglie. Comunque, durante la fase II anche i titolari delle aziende potranno accedervi.
Dicevamo che ogni Regione e ogni singolo Comune dovrà aderire o meno al servizio. Sappiamo già che 5 regioni italiane gestiranno il Bonus in modo “privato”. Si tratta di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Toscana. Queste 5 hanno deciso di gestire il Bonus in modo diverso. Presto ogni Regione comunicherà maggiori informazioni oltre alla lista dei Comuni che potranno beneficiarne.
Anche se il servizio è in generale gestito da Infratel e tutte le informazioni sono disponibili nel suo sito, nessun utente sarà obbligato a iscriversi al sito stesso. Il Bonus sarà richiesto tramite uno degli operatori telefonici aderenti. Conviene, pertanto, far riferimento al sito del proprio operatore oppure prestare attenzione alla compilazione di un eventuale contratto perché includa il Bonus.
La sottoscrizione di ogni contratto telefonico deve prevedere un minimo di un anno, durante il quale è comunque possibile apportare modifiche (magari per trasferimento o per altre necessità). Alla compagnia telefonica si dovrà certificare il proprio ISEE, confermando che è inferiore ai 20.000 euro.
Anche se è concessa una certa libertà nella gestione dei 500 €, una frazione dovrà comunque essere riservata all’attivazione di un nuovo contratto. Altrimenti non si potrà utilizzare per l’acquisto di un Notebook o di un Tablet.
Ricordiamo che all’operatore si potranno indirizzare da 200 e 400 € e al dispositivo da 100 a 300 €. In totale non si dovranno superare i 500 €.
Ricevuto il Bonus e deciso con l’operatore la parte che spetta a questo, si potrà procedere all’uso dell’altra frazione acquistando il dispositivo in base a quanto indicato dall’operatore.
Questo significa che alcuni operatori potrebbero decidere di fornire i dispositivi tramite i propri portali (cosa che fanno già TIM, Vodafone, WINDTRE e altri) oppure tramite un’altra procedura.
Non sarà possibile riscattare il Bonus dopo l’acquisto di un dispositivo elettronico. Prima si richiede e si riceve il Bonus e poi si procede all’acquisto. Ricordiamo che non è previsto l’acquisto né di un PC Desktop né di singolo hardware per assemblarne uno. Il Bonus è riferito soltanto a Tablet e Notebook.
Ricordiamo i siti ufficiali:
Indirizzi e-mail e numero verde utili (solo per i rappresentanti degli operatori telefonici):
800-938890
Gli operatori di telefonia mobile non possono partecipare all’iniziativa, anche se dovessero offrire servizi “migliori” rispetto i big della telefonia fissa.
Pertanto, i contratti che permetteranno di ottenere i 500 € potranno essere sottoscritti esclusivamente con operatori di telefonia fissa (inclusi quelli che offrono doppio servizio, sia fisso che mobile).
Ancora una volta, però, non potranno accedere gli operatori che, al momento, offrono servizi limitati alla sola ADSL che, di solito, si ferma a 24 Mbit/s. Infatti, il contratto deve garantire un download di almeno 30Mbit/s (per altri requisiti, vedi l’articolo precedente).
Questo significa, quindi, che i beneficiari del Bonus attiveranno sicuramente un contratto fibra con possibilità di essere aggiornato a mano a mano che la rete del proprio Comune e della propria strada sarà a sua volta aggiornata, arrivando al fatidico Gigabit/s in download.
Se un Comune non prevede di svolgere lavori di aggiornamento della propria rete entro un anno, difficilmente sarà nella lista dei Comuni che potranno beneficiare del Bonus.
Purtroppo, al momento non si fa riferimento né al Wi-Fi né al 4/5G come alternativa alla connessione via cavo. Eppure alcuni operatori, per esempio Tiscali, stanno offrendo questo tipo di servizio nelle località in cui la messa in opera della fibra ottica è prevista fra diversi anni.
Inoltre, si tenga presente che alcune famiglie vivono nel territorio di un Comune in cui la fibra ottica è arrivata, ma non nel loro territorio. Magari abitano nella periferia, in una strada di campagna, in cui non è previsto alcun lavoro di aggiornamento della rete telefonica di qui a diversi anni. In questo caso, possono presentare la domanda, ma con tutta probabilità il Bonus sarà rifiutato.
Ipotizzando di vivere nel territorio di un Comune aderente e che la propria domanda è stata accettata, l’operatore attiverà il voucher (cioè il Bonus) e consegnerà il dispositivo elettronico entro 90 giorni. Proprio come succede con l’eventuale modem consegnato all’attivazione della linea, probabilmente per un anno il Tablet o il Notebook sarà indicato sulle bollette come dispositivi in comodato d’uso. Allo scadere dei 12 mesi, i dispositivi apparteranno all’utente e non saranno più indicati sulla bolletta.
Una domanda che molti di noi si saranno posti: indistintamente dalla frazione dei 500 € destinata alle bollette, significa che per alcuni mesi queste conterranno 0,00 €? Purtroppo, sembra di no. A quanto pare, ogni bolletta dovrebbe prevedere un pagamento del 5%.
Si tratta di una cifra irrisoria, ma che includerà 1,50 € di spese postali (sempre che non si scelga il pagamento tramite RID). Per esempio, se la bolletta prevede un canone mensile di 30 €, fino al raggiungimento dei 400 € massimi previsti, la bolletta dovrebbe indicare 1,50 € come canone.
È interessante un’operazione che dovranno svolgere gli operatori telefonici. Almeno una volta il giorno dovranno aggiorare Infratel Italia sul proprio uso del Bonus per ciascun cliente. Inoltre, la stessa Infratel Italia farà dei controlli casuali in modo regolare.
Non si tratta di violazione della privacy per i clienti, ma di un controllo preciso degli operatori che, spesso, modificano i contratti a proprio beneficio. Visto che lo Stato pagherà gli operatori ben 500 € per ogni cliente, non avranno bisogno di aumentare di 2 € la bolletta. Si spera che le nuove abitudini che prenderanno durante questo anno saranno mantenute.