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Stiamo vivendo un cambiamento senza precedenti che riguarda oggi tutto il mondo, quello della transizione energetica. L’elettrificazione con energia rinnovabile proveniente dall’acqua, dal sole e dal vento sarà la strada che percorreremo per parecchi anni, finalizzata a fornire servizi precedentemente soddisfatti da altre fonti energetiche non rinnovabili, come il petrolio e il gas.
L’energia elettrica: un vettore essenziale ma complesso
Probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma l’energia elettrica è un vettore determinante per la vita di tutti i giorni, tuttavia, necessita l’immediata distribuzione e consumo in seguito alla produzione a differenza dei combustibili fossili facilmente immagazzinali e trasportabili via gomma. Dietro a ciò, c’è un mondo costituito da un’immensa infrastruttura coordinata quotidianamente da un sempre maggior numero di operai, ingegneri e tecnici. Paradossalmente, però, ad un consistente aumento della richiesta di tecnici nel settore, c’è una notevole carenza di figure competenti ed esperte.
Tecnici cercasi: il paradosso della carenza di competenze
Parallelamente il mondo della scuola sta ricevendo una ulteriore battuta d’arresto in vista di questa innovazione. L’enorme opportunità, che costituirà una grande sfida ingegneristica, non attira i più giovani, soprattutto le ragazze, a intraprendere questo percorso di studio. Malgrado, infatti, l’enorme potenziale e gli innumerevoli sbocchi lavorativi, sono ridotti gli iscritti negli istituti tecnici all’indirizzo EEA (Elettrotecnica, Elettronica e Automazione) e nelle facoltà di Ingegneria Elettrica. Questa tendenza è un problema che sussiste ormai da anni e i pochi diplomati/laureati non bastano a soddisfare l’enorme domanda di cui il settore si fa peso mettendo a rischio tutto questo processo.
Una rete sotto pressione: nuove abitudini, nuovi carichi
La transizione, però, inizia oggi. Desiderando ad esempio ridurre l’impiego di caldaie a gas e veicoli endotermici maggiormente inquinanti, dovremo scaldarci con pompe di calore e caricare la nostra autovettura elettrica a casa o in una colonnina in città. Questo incremento di carico elettrico – unitamente ad altre esigenze, tipo il crescente utilizzo di piani ad induzione – rappresenterà nei prossimi anni un grosso problema per il trasporto dell’elettricità necessaria, il dimensionamento e il coordinamento delle reti elettriche, soprattutto se l’energia sarà fornita da fonti eoliche-fotovoltaiche, quindi non costanti né prevedibili. Maggiormente complesso sarà l’elettrificazione mediante fonti rinnovabili di tutti i processi produttivi delle aziende nel settore manifatturiero incentrando come obiettivi la garanzia di una maggiore efficienza energetica e un pareggio/riduzione dei costi.

Emissioni e produzione locale: cambiare paradigma
Riducendo le emissioni di carbonio per i trasporti e l’industria – che rappresentano la causa principale delle emissioni globali di gas serra negli usi finali dell’energia – dovremo sicuramente cambiare visione strutturale dell’energia optando sull’efficientamento energetico e facendo più affidamento sull’ autoproduzione locale, ciò tramite pannelli fotovoltaici installati sugli edifici, implementando sistemi di stoccaggio energetico in batteria. Le sfide per il futuro sono tante, dalle soluzioni di mobilità elettrica all’impiego su larga scala di fonti rinnovabili, e dovremo investire su nuove tecnologie in via di sviluppo come la fusione nucleare (diversa dalla fissione nucleare impiegata su larga scala) e l’idrogeno “verde” (che si ottiene attraverso dall’acqua in un processo alimentato sempre da elettricità prodotta da fonti rinnovabili).
Tecnologie emergenti: fusione e idrogeno verde
Un’impresa ambiziosa, insomma, il passaggio dai combustibili fossili all’energia elettrica rinnovabile per la totale decarbonizzazione, finalizzata alla resilienza ai cambiamenti climatici e un a miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto nelle aree urbane.
Il futuro è l’energia; che diventerà un fattore ancora più importante e strategico di oggi e noi giovani ne saremo attori e pubblico allo stesso tempo.
© Francesco Gasparri