Nel nostro viaggio nel mondo dei videogiochi storici non poteva mancare un articolo dedicato alla saga di Monkey Island, tanto più ora che sta ‘ritornando’.
Monkey Island è una serie di giochi di avventura. I primi quattro episodi furono prodotti e pubblicati da LucasArts, il cui nome fu in seguito cambiato in Lucasfilm Games. Il quinto capitolo del franchise fu sviluppato da Telltale Games in collaborazione con LucasArts. Pochi giorni fa è stato confermato l’arrivo imminente del sesto capitolo.
Ogni episodio segue le disavventure dello sfortunato Guybrush Threepwood mentre lotta per diventare il più famigerato pirata dei Caraibi, sconfiggere i piani del malvagio pirata non morto LeChuck e conquistare il cuore della governatrice, Elaine Marley. L’ambientazione di gioco si sviluppa principalmente sulla misteriosa Monkey Island, piena di impenetrabili segreti.
Gli autori originali della serie furono Ron Gilbert, Tim Schafer e Dave Grossman. Lo studio di Gilbert sta sviluppando il sesto titolo, con l’assistenza di Grossman.
Panoramica
La serie Monkey Island è nota per il suo umorismo e il suo stile “player-friendly”. Infatti, il giocatore non può raggiungere uno stato di invincibilità né causare la morte di Guybrush. Questo particolare approccio era insolito al momento dell’uscita del primo episodio nel 1990. In quel periodo, LucasArts non era l’unico produttore di avventure grafiche. La concorrenza includeva Sierra On-Line e Infocom, i cui titoli prevedevano sia la morte che la possibilità di comandare più personaggi.
Questo stile fu un grosso cambiamento stilistico rispetto al titolo precedente, Indiana Jones e l’ultima crociata: l’avventura grafica del 1989. Ma, a partire da Monkey Island, lo stile che non prevede la morte del protagonista fu adottato praticamente in tutti i successivi titoli di LucasArts. Si pensi all’umoristico Sam & Max Hit the Road e a Day of the Tentacle, entrambi del 1993.
Un anno dopo il primo episodio, arrivò Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge, dopodiché la serie si prese una pausa. Dobbiamo aspettare il 1997 per The Curse of Monkey Island e il 2000 per Escape from Monkey Island. A questo punto, avvennero grossi cambiamenti nella casa videoludica di George Lucas (nel frattempo, però, era arrivato il favoloso Grim Fandango).
La saga videoludica della game house tornò nel 2009, ma fu firmata dalla defunta Telltale Games. Si intitolava Tales of Monkey Island. La pausa successiva è durata fino ai nostri giorni. Infatti, quest’anno vedrà la luce Return to Monkey Island.
La colonna sonora della serie è stata creata quasi per intero da Michael Land, includendo musica reggae e caraibica. Il testo delle canzoni è stato composto in diverse lingue. Così, nell’edizione italiana possiamo goderci il canto nella nostra lingua senza dover leggere i sottotitoli.
Geografia
Il mondo di gioco è ambientato su un immaginario arcipelago dei caraibi nel periodo d’oro della pirateria, quello a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo. In uno degli episodi, però, si scoprirà l’esistenza di un parco a tema “reale” e dei simbolismi di tutti gli elementi di gioco. Comunque, le isole pullulano di pirati, che sembrano delle comparse cinematografiche e fumettistiche. La trama è piena di riferimenti alla cultura popolare moderna. Sono state fatte diverse ipotesi sul significato del parco a tema. Forse il protagonista sta sognando; il suo rivale non morto è suo fratello, che sta sfidando sulle giostre; nel sogno è sempre inclusa l’amica di infanzia Elaine Marley, di cui forse entrambi i fratelli sono innamorati.
Sembra che ogni episodio preveda un mini-arcipelago all’interno dell’arcipelago immaginario principale. “Monkey Island” significa “L’isola delle scimmie”. Ecco i nomi di tre isole, tutte governate da Elaine Marley:
- Mêlée Island: ovvero “Isola della mischia”, il cui nome fa pensare alle schermaglie piratesche;
- Booty Island: ovvero “Isola del bottino”, il cui nome richiama un altro aspetto del mondo dei pirati;
- Plunder Island: ovvero “Isola del Saccheggio”, guarda caso un altro nome legato al mondo piratesco.
Elaine Marley ha ereditato il governatorato da suo nonno, Horatio Torquemada Marley. Lei può spostarsi fra le sue isole a piacimento, ma considera la villa presente su Mêlée Island come quella principale, quale capitale e casa in cui abita.
Ecco i nomi di altre isole:
- Lucre Island: “Isola di Lucro”;
- Jambalaya Island: “Isola di Jambalaya”. “Jambalaya” è un piatto tipico della cucina cajun, che richiama la cucina della Louisiana, la cui capitale Baton Rouge e la vicina New Orleans sono famose per il voodoo (tema molto presente in Monkey Island);
- Scabb Island: “Isola di Scabb”, con riferimento alla scabbia o, magari, dello scorbuto (“scurvy” in inglese). Il nome sembra richiamare il fatto che molti marinai si ammalavano facilmente durante la navigazione;
- Phatt Island: “Isola Grassa”;
- Hook Island: omaggio al film Hook – Capitan Uncino girato da Steven Spielberg nel 1991;
- Skull Island: “Isola del Teschio”;
- Knuttin Atoll: “Atollo di Knuttin”;
- Blood Island: “Isola del sangue”;
- Spittle Island: “Isola degli sputi”. Le gare degli sputi sono molto importanti nella trama della saga;
- Pinchpenny Island: altro riferimento al denaro (i “penny”) nei nomi delle isole;
- Flotsam Island: “Isola dei Relitti”;
- le Isole Jerkbait (Spinner Cay, Spoon Island, Roe Island): ovvero “Isole Esche per scatti” (o altri sostantivi simili, come “strappi, strattoni, scosse, sobbalzi, scossoni, spinte, contrazioni”, ecc.). Le isole di questo mini-arcipelago si possono tradurre: “Sabbia che ruota”, “L’isola del cucchiai” e “Isola delle uova”;
- Brillig Island: “Isola degli Occhiali”;
- Boulder Beach: “Spiaggia Rocciosa”;
- Isle of Ewe: “Isola della Pecora”;
- Rock of Gelato: “Roccia del Gelato”;
- Dinky Island: “L’isola Graziosa” o “L’isola Carina”.
Personaggi
Il cast di ogni titolo è davvero ampio. Molti personaggi sono presenti nei vari episodi. Comunque, 3 sono i personaggi principali e quindi onnipresenti: il protagonista Guybrush Threepwood, il suo interesse amoroso Elaine Marley e il cattivo pirata LeChuck (definito anche Demone, Zombie e Fantasma). Altri personaggi che sono spesso presenti sono la Voodoo Lady, Stan il venditore, Murray e Herman Toothrot.
Origini
Ron Gilbert inventò il videogioco basandosi principalmente su Pirates of the Caribbean, un’attrazione presente in alcuni parchi tematici di Walt Disney, e sul libro On Stranger Tides di Tim Powers.
Gilbert desiderava muoversi nel mondo descritto nel romanzo fantasy, approfondendo la storia dei personaggi e viaggiando sulle navi dei pirati. “Quindi”, ha detto, “con The Secret of Monkey Island […] volevo creare un gioco che avesse lo stesso sapore, ma in cui si potesse scendere dalla barca ed entrare in tutto quel mondo” fiabesco.
I riferimenti all’attrazione si possono cogliere anche in un puzzle del secondo episodio, che include un cane di nome Walt. È un chiaro omaggio a Walt Disney. Inoltre, la colonna sonora del terzo episodio si apre con un brano eseguito al banjo che omaggia le musiche disneyane. Guybrush trova addirittura un biglietto chiamato E ticket. È il biglietto usato comunemente per descrivere una categoria di attrazioni di alto livello.
Episodi
The Secret of Monkey Island. Con questo episodio nel 1990 debuttò la serie. Fu rilasciato per tutte le piattaforme dell’epoca, sia informatiche che videoludiche. Alla fine degli anni 2000, è stato rimasterizzato e reso disponibile per i PC e le console più recenti nonché per i dispositivi mobile.
All’inizio del primo episodio, il personaggio principale, Guybrush Threepwood, esclama: “Voglio essere un pirata!”. Per riuscirci, deve essere approvato da tre vecchi capitani dei pirati. Durante le pericolose prove piratesche, incontra la bella governatrice Elaine Marley, di cui si innamora, ignaro che anche il pirata fantasma LeChuck ha messo gli occhi su di lei. Quando viene rapita, Guybrush si procura l’equipaggio e la nave per rintracciare e sconfiggere LeChuck, così da salvare il suo amore.
Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge. Per il secondo episodio non fu fatto un porting per tutte le piattaforme in uso nel 1991. Anche questo è stato rimasterizzato nel 2010 e rilasciato per i dispositivi più recenti.
In questo episodio, Guybrush ha deciso di trovare il più grande tesoro di tutti i tempi, ovvero quello di Big Whoop. Nel farlo, risveglia LeChuck, che torna come zombie. Guybrush viene catturato, ma fugge grazie all’amico Wally. Il tema del voodoo è importante in questo episodio.
I primi due titoli della saga erano stati distribuiti su floppy disc e prevedevano una grafica minimale accompagnata da un ampio uso del testo sotto forma di dialoghi con scelte multiple.
The Curse of Monkey Island. Il terzo episodio uscì nel 1997 come esclusiva per i PC Windows. Durante quei sei anni di pausa, la tecnologia informatica subì grossi cambiamenti: in particolare diventò normale distribuire videogiochi su CD-ROM e la grafica salì di qualità.
Il nuovo stile di animazione grafico richiedeva più spazio. Pertanto, furono abbandonati i floppy per favorire il CD-ROM. Comunque, visto che le prime schede grafiche dotate di GPU arrivarono solo nel 1999, non era ancora presente una vera e propria processione grafica 3D. Per esempio, non furono sfruttate le schede Voodoo, in circolazione da metà anni ’90.
All’inizio dell’episodio Guybrush combina il suo ennesimo guaio: trasforma la sua amata Elaine in una statua d’oro a causa di un anello maledetto. Dopodiché i pirati la rubano. A questo punto, il protagonista deve sia rintracciarla che trovare un secondo anello che annulli la maledizione. Ancora una volta ritorna LeChuck in una forma demoniaca infuocata. La sfida finale tra i due avverrà nel parco dei divertimenti di LeChuck.
Escape from Monkey Island. Il quarto capitolo arrivò nel 2000 come esclusiva iniziale per Windows, ma nel 2001 arrivò il porting per Machintosh e PlayStation 2.
Finalmente la coppia della saga si è sposata. Al ritorno dalla luna di miele, Guybrush Threepwood ed Elaine Marley scoprono che, durante il viaggio, lei è stata dichiarata ufficialmente morta, la sua villa sta per essere distrutta e sono state indette elezioni per scegliere un nuovo governatore. Guybrush indaga e scopre che ancora una volta LeChuck ha cospirato contro di loro, facendosi aiutare da un imprenditore immobiliare, Ozzie Mandrill. Il loro obiettivo? Trasformare i Caraibi in un centro turistico.
Tales of Monkey Island. Il quinto capitolo della serie fu co-sviluppato da TellTale Games e LucasArts. Fu rilasciato per Wii, PlayStation e PC. Il sistema di distribuzione fu cambiato totalmente: furono realizzati 5 episodi, distribuiti a cadenza regolare fra il 7 luglio 2009 e l’8 dicembre dello stesso anno.
Durante un’accesa battaglia contro l’arcinemico LeChuck, Guybrush scatena un’epidemia di vaiolo, anzi di una “variante” del vaiolo, che trasforma tutti i pirati in mostri simili a zombie. La Voodoo Lady manda Guybrush alla ricerca di una leggendaria spugna di mare per arginare l’epidemia.
Return of Monkey Island. Il sesto capitole ufficiale della saga è sviluppato da Terrible Toybox di Gilbert insieme alla LucasFilm Games, sotto la direzione della Disney. Sarà pubblicato a breve da Devolver Digital. Anche se è il sesto episodio, la trama riprenderà dalla conclusione del secondo. Ma non mancheranno riferimenti a tutti gli episodi della saga. Per esempio, sarà presente Murray, il teschio parlante. Return include anche il “ritorno” di Grossman come co-sceneggiatore e Michael Land alla colonna sonora. Anche i doppiatori originali ritornano (speriamo quindi anche nell’edizione nostrana).
Prima di chiudere i battenti, la TellTale Games aveva cercato di ottenere i diritti per realizzare altri episodi.
Altre apparizioni
In Indiana Jones and the Infernal Machine, è presente Guybrush come personaggio giocabile utilizzando un cheat code. Nel livello finale del gioco è presente una stanza segreta basata su Monkey Island. Guybrush è presente anche in Star Wars: The Force Unleashed II come skin giocabile (si chiama “Guybrush Threepkiller”).
A Guybrush ha reso omaggio anche Naughty Dog in Uncharted 4: Fine di un Ladro. Infatti, è presente un pirata, il cui nome non è mai rivelato nel gioco, che gli somiglia molto. Il suo sigillo è rappresentato da una scimmia (“monkey” in inglese). Comunque, durante il gameplay è possibile trovare una scritta nascosta: “Guy Wood”.
A Pirate’s Life, rilasciato come aggiornamento di Sea of Thieves, è un omaggio alla serie Monkey Island.
Il film mai realizzato e i film realizzati
Sin dall’inizio fu progettato un film dedicato a Monkey Island. Ricordiamo, infatti, che la LucasArts apparteneva a George Lucas, il padre di Star Wars e Indiana Jones e proprietario della Lucas Film e della ILM. Spesso George Lucas e Steven Spielberg, fondatore della DreamWorks e dell’Amblin Entertainment, hanno collaborato nella realizzazione di film.
Purtroppo, sorse un problema: gli sceneggiatori della serie videoludica non furono coinvolti. Quelli scelti per il film d’animazione, che includevano il grande Steve Purcell, non riuscirono a creare una trama valida per trasporre il videogioco sul grande schermo.
Comunque, le loro idee diventarono la base per la nascita di un’altra saga cinematografica, che passò (o tornò) alla Disney: Pirates of the Caribbean. Così la Disney realizzò una serie di film basandosi in parte sulla sua attrazione e in parte sui videogiochi di Monkey Island.
Gameplay
Anche se Monkey Island negli anni ha subito diversi cambiamenti, nel suo gameplay condivide alcuni stili presenti un po’ in tutte le avventure grafiche comiche successive: minigiochi, puzzle, battute e citazioni. Vi basterà guardare i nostri gameplay dedicati a Deponia per notare le somiglianze.
Riferimenti e influenze culturali
La serie Monkey Island è piena di scherzi, battute, riferimenti umoristici ed Easter egg. La lista è lunghissima, ma qui citeremo alcuni esempi (tradotti dalle versioni in inglese della serie).
“Sto vendendo queste belle giacche di pelle”: un riferimento a Indiana Jones and the Last Crusade.
“Questo è il secongo oggetto più grande che abbia mai visto”: uno slogan della serie televisiva Get Smart.
The Secret of Monkey Island prende in giro i game over della Sierra, rivale della LucasArts. Ad esempio, quando Guybrush cade da una scogliera, appare la dicitura “game over”, ma poi lui rimbalza, spiegando che è atterrato su un “albero della gomma”. Quando Guybrush rimane sott’acqua per oltre dieci minuti, muore e si legge ancora “game over” usando un riferimento a Sierra’s King’s Quest. A questo punto è rotto il confine dello schermo, e il gioco offre la possibilità di riprendere dall’ultimo salvataggio dicendo in modo scherzoso: “Spero che tu abbia salvato!”.
Non tutte le burle furono subito riconosciute. Per esempio, lo “scherzo del ceppo” (“stump joke”) prendeva in giro i software che richiedevano diversi floppy disk, ma in generale i giocatori non colsero la battuta. In The Secret of Monkey Island, Guybrush si imbatte in un passaggio nascosto sotto un ceppo, dopodiché sullo schermo compare l’invito a inserire il disco n. 114. In un altro punto, Guybrush guarda attraverso una fessura nel soffitto di una cripta sotterranea per scoprire che sta sbirciando dallo stesso ceppo. Lo “scherzo del ceppo” è stato incluso anche in altri videogiochi prodotti dalla stessa squadra di Monkey Island, come Grim Fandango e Psychonauts.
Ron Gilbert ha ammesso in modo chiaro che Monkey Island 2 cita in diversi punti la giostra Pirati dei Caraibi presente a Disneyland. Troviamo un esempio nel “cane che tiene le chiavi della cella della prigione”. Secondo lui, il secondo film della saga disneyana dei pirati, Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, sarebbe un omaggio alla serie videoludica. Come detto sopra, il brano d’apertura di Curse, eseguito al banjo, è un omaggio alla musica della giostra di Disneyland.
In tutti gli episodi troviamo qualche omaggio a Steve Purcell, autore di Sam & Max e Day of the Tentacle. Entrambi i videogiochi furono realizzati da Steve Purcell per LucasArts.
Visto che la LucasArts apparteneva a George Lucas, è normale trovare citazioni a Star Wars all’interno di Monkey Island. Per esempio, nel secondo episodio, Lady Voodoo esclama: “Ho appena sentito un improvviso disturbo nella Forza, come se una voce lontana, lontana avesse appena gridato per paura!”. Questo è un omaggio al discorso di Obi-Wan contenuto in Guerre Stellari: Una nuova Speranza.
In Curse, quando si clicca sul forte danneggiato dal fuoco dei cannoni della nave di LeChuck, Guybrush replica: “Che strano: il danno non sembra poi così grave visto da qui fuori”. Sono parole simili a quelle pronunciate da C-3PO nello stesso film.
Mentre cerca di ottenere l’accesso al Brimstone Beach Club sull’isola di Plunder, Guybrush prova a usare un “trucco mentale Jedi” sul buttafuori.
Nella quinta parte di Curse, LeChuck esclama davanti a Guybrush: “Cerca i sentimenti, sai che è vero!”. E l’altro risponde: “Oh no! Non può essere!”. È simile al dialogo fra Darth Vader e Luke Skywalker in Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce ancora. Fra l’altro, questa scena è stata riprodotta anche alla fine di Monkey Island 2.
In LeChuck’s Revenge, il governatore di Phatt Island, che si chiama Phatt, dice mentre dorme: “Sta’ attento con quegli snack, Eugene”. Si tratta di un riferimento alla canzone Careful With That Axe, Eugene dei Pink Floyd.
Il segreto di Monkey Island
Uno dei temi principali della saga è legato al “Segreto di Monkey Island”. Eppure, non è mai stato rivelato quale sia. Ron Gilbert voleva rivelarlo nel quinto episodio che, invece, fu realizzato dalla TellTale Games. Durante i primi tre episodi è fatto credere al giocatore che LeChuck conosca tale segreto. Alla fine, però, si scopre che neanche lui sa quale sia.
Fra l’altro, Gilbert ha dichiarato che lui è l’unico conoscitore al mondo di tale segreto. La trama iniziale di Monkey Island prevedeva un videogioco suddiviso in tre episodi da rilasciare a breve distanza l’uno dall’altro (forse un anno fra un episodio e l’altro). Pertanto, nel 1992 sarebbe dovuto uscire un episodio conclusivo della saga, che avrebbe svelato il segreto.
Considerato che il sesto episodio, quello che uscirà a breve, riprende da dove termina il secondo, potrebbe contenere la risposta alla domanda più importante di tutta la saga, ovvero: Qual è il “Segreto di Monkey Island”?