Ricordo ancora quel periodo in cui ero bambino e mio padre di tanto in tanto mi portava al lavoro. Mi divertivo a giocare con la macchina da scrivere del suo ufficio, compilando documenti inventando personaggi e storie. Un giorno, però, uno dei suoi colleghi mi invitò a provare il nuovo computer IBM, che metteva a disposizione pochi programmi (ce n’era uno di videoscrittura) e videogiochi (uno di questi era Prince of Persia).
Prince of Persia era nato alla fine del 1989. Entrò nel mondo PC, quello con MS-DOS, pochi mesi dopo, durante il 1990. In breve tempo fu un successo planetario. Un bambino di dieci anni non aveva bisogno di conoscere l’inglese e capire le scritte che comparivano all’inizio (spiegavano in breve la trama del gioco). Bastava premere pochi tasti ed essere gettati nel gioco. Quella scritta in inglese era di facile interpretazione, perché mostrava un numero che, nei minuti successivi, diminuiva. Il gioco doveva essere completato entro 60 minuti.
Un paio di anni dopo, mio padre acquistò il primo PC IBM (non compatibile, ma proprio IBM) con 85 MB di Hard Disk, 2 MB di RAM e processore 486SX da 25 MHz che comprendeva la bellezza di 512 kb di memoria video. Uno dei primi videogiochi che mi procurai fu Prince of Persia. Lo giocavo spesso.
In quel periodo abitavo in un complesso di 4 palazzi che includeva 30 famiglie (più una villa monofamiliare). C’erano molti ragazzi e bambini che si erano appassionati a Prince of Persia. Ci sfidavamo a chi era più bravo nel giocarlo. Entro breve tempo, scoprii che ero il più veloce di tutti ad arrivare alla fine. Scoprii diversi passaggi segreti per passare velocemente da un livello a un altro (senza l’uso di cheat). Eppure, non riuscivo a completare il titolo, anzi a oggi non ci sono mai riuscito!
Insegnai i miei trucchi per raggiungere la parte finale del gioco ai miei vicini. Un giorno uno di loro mi annunciò che era riuscito a completarlo. Mi spiegò come c’era riuscito ma, forse a causa di un bug, non riuscii a seguire i suoi consigli. Comunque, questa non è stata la sorte di altri Prince of Persia arrivati negli anni successivi.
Entro breve tempo, alla fine del 1993, arrivò Prince of Persia 2. Non riuscì ad appassionarmi quanto il precedente. Alla fine degli anni ’90 arrivò Prince of Persia 3D, che non ho mai potuto installare nei miei PC perché era nato male. Infatti, arrivò in un momento di transizione del mondo hardware e software.
Nel 2003 arrivò Prince of Persia: Le sabbie del tempo, il primo episodio di una serie che permetteva di “diventare” il principe protagonista, abbandonando lo stile platform.
Ubisoft e la nuova “trama”
I primi tre Prince of Persia erano stati sviluppati negli USA da Brøderbund. Dopodiché la saga passò a Ubisoft. La trama ambientava ogni episodio a Babilonia. Durante lo sviluppo di un nuovo episodio, cercando una trama più complessa che, però, mantenesse lo stesso stile di gameplay, nacque una nuova saga: Assassin’s Creed.
Assassin’s Creed
Assassin’s Creed è una serie di videogiochi stealth d’azione e avventura open-world sviluppato principalmente da Ubisoft Montreal utilizzando il motore di gioco Anvil e i suoi derivati più avanzati. Creata da Patrice Désilets, Jade Raymond e Corey May, la serie Assassin’s Creed descrive una lotta immaginaria millenaria fra gli Assassini, che combattono per la pace e il libero arbitrio, e i Templari, che desiderano la pace attraverso l’ordine e il controllo. La serie presenta narrativa storica, fantascienza e personaggi immaginari intrecciati con eventi e figure storiche del mondo reale. Di solito, i giocatori controllano un Assassino storico o un iniziato. La serie ha preso ispirazione dal romanzo Alamut dello scrittore sloveno Vladimir Bartol, basato sulla storica setta Hashashin del Medio Oriente medievale.
Il primo titolo omonimo della serie è stato rilasciato nel 2007, a cui è seguita una dozzina di titoli. Il più recente è Valhalla del 2020. Normalmente gli episodi di Assassin’s Creed sono ambientati in un mondo aperto e presentati dalla prospettiva in terza persona. Il gameplay ruota attorno al combattimento, alla furtività e all’esplorazione, incluso l’uso del parkour. I giochi presentano sia missioni principali che secondarie, e alcuni titoli (a partire da Brotherhood del 2010) includono anche modalità di gioco multiplayer competitive e cooperative.
Un po’ la volta sono stati introdotti nuovi periodi storici e nuovi elementi di gioco, sempre più complessi. Nella serie ci sono tre archi narrativi principali. I primi cinque episodi si concentrano su Desmond Miles, discendente di diversi importanti Assassini vissuti nel corso della storia; utilizzando una macchina chiamata Animus, rivive i ricordi dei suoi antenati e trova potenti artefatti chiamati “Frutti dell’Eden”. Inoltre, cerca di prevenire un evento catastrofico che, si teme, potrebbe spazzare via l’umanità entro la fine del 2012. Da Assassin’s Creed IV: Black Flag ad Assassin’s Creed Syndicate, gli iniziati Assassini e i dipendenti di Abstergo (una società usata come copertura dai Templari moderni) registrano ricordi genetici utilizzando il software Helix, aiutando i Templari e gli Assassini a trovare nuovi Frutti dell’Eden nel mondo moderno. Gli ultimi tre titoli, Assassin’s Creed Origins, Assassin’s Creed Odyssey e Assassin’s Creed Valhalla, riguardano Layla Hassan, ex dipendente di Abstergo, nella sua missione per salvare l’umanità da un altro disastro.
I titoli principali di Assassin’s Creed hanno ricevuto recensioni generalmente positive grazie all’eccellente grafica, al game design e alla trama, accompagnate però da critiche legate a un ciclo di rilascio annuale, a frequenti bug e a meccaniche di gioco di ruolo. La serie Assassin’s Creed ha ricevuto numerosi premi e candidature, che includono premi Game of the Year. Il suo successo commerciale è dimostrato dal fatto di aver venduto oltre 155 milioni di copie a partire da ottobre 2020, diventando il franchise più venduto di Ubisoft e uno dei franchise di videogiochi più venduti di tutti i tempi. I titoli principali sono prodotti per le principali console e piattaforme desktop. Ma sono stati rilasciati anche spin-off per console, cellulari, social network e piattaforme portatili. È stata pubblicata anche una serie di libri d’arte, enciclopedie, fumetti, romanzi, ecc. Nel 2016 è stato rilasciato un adattamento cinematografico live-action, che ha ricevuto recensioni generalmente negative da parte di fan e critici.
Approfondiamo la storia
La serie Assassin’s Creed è nata come “sostituto” di un sequel di Prince of Persia: The Sands of Time, realizzato per PlayStation 2, GameCube, Xbox e altre piattaforme. Includeva una serie di mosse e combattimenti di parkour. The Sands of Time fu un grandissimo successo e spinse l’editore, Ubisoft, a richiedere a Ubisoft Montreal di sviluppare un sequel, puntando alla 7a generazione di console per videogiochi. Il gruppo di Ubisoft Montreal decise di aggiungere al gameplay di The Sands of Time un approccio open world, sfruttando la potenza di elaborazione migliorata per rendere spazi e folle più grandi. Narrativamente, il gruppo voleva cambiare la ripetitiva trama che vedeva come protagonista il Principe; dopo un approfondimento sulle società segrete, si concentrò sugli Assassini, basandosi sulla storica setta islamica degli Hashashin, sciiti ismaeliti, presa pesantemente in prestito dal romanzo Alamut.
Fu sviluppata una narrazione in cui il giocatore avrebbe controllato un Assassino che avrebbe dovuto essere la guardia del corpo di un Principe non giocabile. Quindi il primo titolo scelto per il nuovo videogioco fu Prince of Persia: Assassin. Ubisoft non fu convinta: un gioco della serie Prince of Persia senza un Principe giocabile sembrava inconcepibile. Ecco perché la divisione marketing suggerì il nome Assassin’s Creed, giocando sul credo degli Assassini che recita: “Nulla è vero; tutto è permesso”. Ubisoft Montreal decise di cambiare tutto il progetto iniziale, eliminando il Principe e concentrandosi sul conflitto fra gli Assassini e i Cavalieri Templari. Inoltre, cercando collegamenti all’intero corso della storia umana, fu ideata la memoria genetica, così nacquero il dispositivo “Animus” e gli elementi della trama finale.
Dopo l’uscita del primo Assassin’s Creed nel 2007, Ubisoft Montreal e altri studi Ubisoft hanno sfruttato la serie per ambientare nuovi titoli in vari periodi storici, ricercando l’accuratezza storica e concedendo alcuni elementi per il gameplay. Sviluppando Assassin’s Creed II, la squadra di Ubisoft Montreal si accorse che il parkour era stato sottoutilizzato nel primo gioco e progettò il mondo del sequel includendo “percorsi freerun” per facilitare le mosse del parkour, usando i tetti per sfuggire agli inseguimenti o come parte di uno stratagemma da assassino. L’ambientazione fu traserita dall’oscura e risoluta Terra Santa del XII secolo alla più vivace Italia rinascimentale del XV secolo. Il titolo presentava nuovi personaggi. Il nuovo protagonista, Ezio Auditore da Firenze, era diverso da Altaïr Ibn-La’Ahaddel del primo gioco; si collegava al suo predecessore in diversi modi, offrendo una continuazione della trama moderna. Non mancavano diversi riferimenti ad Altaïr e ad altri Assassini del passato. Assassin’s Creed II aggiunse un maggiore uso della folla come mezzo per nascondersi in bella vista, in modo simile a Hitman: Blood Money, attingendo di più al concetto di social stealth come opzione di gioco. Infine, Assassin’s Creed II ha completamente rielaborato la struttura ripetitiva delle missioni del primo gioco attraverso numerose attività secondarie, oggetti da collezione e altri segreti. Queste aggiunte sono diventate una parte centrale della serie, diventando uno standard per Ubisoft (si pensi ad altri titoli come Watch Dogs, Far Cry e Ghost Recon).
Dopo la sua uscita nel 2009, Assassin’s Creed II fu accolto con il plauso della critica e visto come un perfezionamento rispetto al primo gioco sia nel gameplay che nella scrittura. A causa della popolarità sia del personaggio di Ezio che dell’ambientazione rinascimentale, Ubisoft Montreal decise di sviluppare un sequel diretto, Assassin’s Creed: Brotherhood, che fu pubblicato in meno di un anno nel 2010. Il gioco si basava sul gameplay e sulla trama di Assassin’s Creed II e aggiunse una modalità multiplayer e il sistema della Confraternita, che consentiva ai giocatori di reclutare e addestrare NPC come Assassini. Fu cambiato anche il formato open world; piuttosto che presentare diverse città più piccole come i primi due episodi, Brotherhood fu ambientato principalmente nella città di Roma, che era stata l’ambientazione più grande e dettagliata della serie fino a quel momento. Brotherhood ebbe un seguito nel 2011, Assassin’s Creed: Revelations, che servì come conclusione per l’arco narrativo di Ezio, ancora una volta il protagonista principale, e Altaïr. Il gioco fu sviluppato da Ubisoft Montreal con l’assistenza di altri studi Ubisoft nell’arco di diversi mesi e prese in prestito molte idee e concetti da Assassin’s Creed: Lost Legacy, uno spin-off per Nintendo 3DS che era stato annunciato all’E3 2010 e successivamente cancellato.
I lavori su Assassin’s Creed III iniziarono subito dopo l’uscita di AC2. Ubisoft Montreal voleva far progredire la narrazione della serie nel tempo. Fu sfruttato un progetto non collegato che era stato sviluppato da Ubisoft Singapore e caratterizzato da combattimenti navali. Visto che il gruppo principale si era concentrato sul periodo della rivoluzione americana, si scoprì che questo sistema di combattimento navale si adattava perfettamente al sistema e fu incorporato. Un altro importante cambiamento in Assassin’s Creed III è stata la transizione dei sistemi parkour e freerun nei boschi naturali del New England del XVIII secolo.
Dopo l’uscita del gioco nel 2012, la squadra marketing di Ubisoft ritenne che le battaglie navali di Assassin’s Creed III avrebbero meritato di essere espanso con un nuovo videogioco, Assassin’s Creed IV: Black Flag, basato sull’età dell’oro della pirateria. In questo modo la serie avrebbe ricevuto un rinnovo nel gameplay. Il nuovo protagonista, Edward Kenway, inizia come pirata estraneo al conflitto Assassini-Templari, ma ne resta coinvolto grazie alla prospettiva di potersi alla fine arricchire. Questo aggiunge un nuovo approccio alla narrazione, visto che ora il personaggio principale è esterno alla Storia già narrata. Comunque, Edward è il nonno del protagonista principale di Assassin’s Creed III e padre del suo antagonista. Dopo aver ucciso il protagonista della serie, Desmond Miles, alla fine di Assassin’s Creed III, la squadra decise che, piuttosto che introdurre un nuovo personaggio per prendere il suo posto, la parte moderna della storia sarebbe stata giocata da una prospettiva in prima persona e non avrebbe caratterizzato alcun dialogo per il suo protagonista, per consentire ai giocatori di identificarsi nel loro personaggio. Questa tendenza sarebbe continuata per i successivi tre giochi della serie: Rogue, Unity e Syndicate.
Dopo Syndicate, Ubisoft riconobbe che la serie aveva bisogno di una grande reinvenzione sia del gameplay che della narrativa. Visto che i computer e le console disponibili avevano una potenza di elaborazione sufficiente per creare mappe molto più grandi, si poterono aggiungere nuove meccaniche di gioco. Pertanto, il titolo successivo, Assassin’s Creed Origins, subì un’evoluzione stilistica, aggiungendo una durata più lunga, con molte più ore di gioco rispetto ai titoli precedenti, perdendo alcune caratteristiche di lunga data della serie, come la meccanica social stealth. Dal punto di vista narrativo, il gioco fu collocato in un’epoca storica precedente alla formazione dell’Ordine degli Assassini nell’Egitto tolemaico del I secolo a.C. Anche la trama contemporanea cambiò, concentrandosi su un singolo personaggio, Layla Hassan, una ricercatrice di Abstergo.
Assassin’s Creed Odyssey, ambientato nell’antica Grecia del V secolo a.C., seguì un approccio a quello del suo predecessore, ma enfatizzò di più i suoi elementi di gioco di ruolo, rimuovendo quasi interamente gli elementi stealth di Origins e introducendo scelte che possono alterare la narrazione in modi importanti. Assassin’s Creed Valhalla, ambientato nell’Inghilterra medievale e in Norvegia durante l’era vichinga del XIX secolo d.C., continuò lo stesso stile di Origins e Odyssey, ma gli sviluppatori ascoltarono i feedback dei giochi precedenti e ripristinarono gli elementi stealth sociali.
Negli scorsi mesi è nato il progetto Assassin’s Creed Infinite, che offrirà nuovi contenuti (DLC) da aggiungere agli ultimi episodi nonché a quelli futuri.
La Storia continuerà con nuovi titoli e contenuti. Forse con il tempo arriveranno altri media legati al mondo di Assassin’s Creed, ma il ricordo di quando ero bambino tornerà sempre a quel platform che non sono mai riuscito a completare. Chissà se un giorno ci riuscirò?