Uno dei maggiori problemi di oggi è la capacità delle batterie dei diversi dispositivi elettronici: smartphone, tablet, computer portatili, casse Bluetooth… Infine, tutti i gadget che utilizziamo ogni giorno rendono più semplice la nostra vita.
Sappiamo bene che non sempre si può portare con sé stessi il caricabatterie del dispositivo che si vuole mantenere carico: soprattutto se si tratta dei portatili che hanno caricatori abbastanza poco pratici…
Ma non è neanche molto facile sceglierne uno tra i tantissimi modelli esistenti sul mercato: la variabilità non risponde unicamente alle capacità, ma anche ai colori, funzionalità, numero di porte, tecnologie incluse, e tanto altro…
Noi su questo piccolo articolo proveremo a darti alcune delle chiavi fondamentali al momento di acquistare un power bank ?
Numero di porte: ciò che devi sapere
La prima cosa che devi sapere dei power bank è che possono avere una o più porte in uscita o in entrata, alcune infatti, lavorano sia in uscita che in entrata. Quali sono queste tipo di porte?
Le porte in entrata di solito sono le micro USB, la classica porta che utilizziamo per ricaricare lo smartphone o qualsiasi gadget che sia stato inventato prima dell’avvenimento dell’USB-C, l’altro tipo di porta che può lavorare in entrata, la differenza con la micro USB è che ha la capacità di lavorare anche in uscita.
Una porta di entrata molto meno comune è quella Lightning, ovvero quella che utilizzano i dispositivi del marchio Apple.
Le porte in uscita, invece, sono molto più varie, tuttavia, le più classiche sono la porta tipo USB-A (è l’USB che conosciamo da tutta la vita) o l’USB-C, che raggiunge velocità strepitose e che suppone un grande passo in avanti per il mondo della ricarica rapida.
Altre tipologie di porte sono la porta DC (per i computer portatili) e la porta AC (la presa convenzionale di casa). Un altro tipo di “porta” potrebbero essere i moduli per la ricarica wireless, arrivata anche ai power bank.
Dimensioni/Peso e il loro rapporto con la capacità
La capacità di un power bank si misura attraverso i milliamperora o mAh, inoltre, un caricabatterie portatile può avere al suo interno due tipologie di batterie (sì, può avere più di una) o batteria:
- Batteria o accumulatore litio-polimero (LiPo): sono batterie a forma di mattone (anche se sottili) e sono quelle che hanno gli smartphone o tablet, pertanto permettono di costruire modelli molto più sottili e raffinati in quanto a design.
- Batteria o accumulatore agli ioni di litio (Li-ion): sono batteria a forma di rossetto (o come le pile comuni ma più grandi e potenti) e proprio per questo provocano che i power bank siano più grossi, anche se alcuni modelli non perdono il loro glamour. Non tutte le batterie Li-ion sono a forma di rossetto, sono semplicemente più comuni in questa presentazione.
Attenzione: il peso dei power bank NON varia molto secondo il tipo di batterie che abbia all’interno, perciò non confonderti, più sottile non è sinonimo di meno pesante.
Nello stesso modo devi sapere una regola fondamentale: maggior capacità è sinonimo di maggiore peso e dimensioni. Tuttavia i marchi cercano di migliorare questo rapporto ogni anno e alcuni hanno fatto evoluzioni molto importanti!
Ma fate attenzione: grazie ai vari processi di conversione di energia, una capacità immensa non sempre significa che tutta quella energia immagazzinata nel power bank possa essere trasferita ai dispositivi (e così potercela godere!)
I test realizzati dallo staff di PowerBank20 ci hanno permesso di vedere quanto sia importante questo rapporto e di quant’è importante fare attenzione non solo alla capacità in sé, ma anche all’energia che è capace di fornire un determinato power bank:
In questo caso il power bank del marchio TeckNet è, tra tutti quelli testati, quello che occupa meno spazio e fornisce più energia. Un rapporto portabilità/energia ottimo, nonostante questo, non significa che gli altri power bank siano peggiori o di qualità inferiore (per esempio, Aukey è un marchio molto affidabile).
Tecnologie di ricarica rapida
Quick Charge e Power Delivery sono due nomi ormai più che conosciuti, comunque, è sempre importante fare una menzione a questi protocolli capaci di raddoppiare o triplicare i tempi di ricarica.
Come lo fanno? Semplice, aumentano la tensione in ingresso del tuo dispositivo nella fase prima e media della ricarica (non possono aumentare la velocità fino all’ultimo perché sarebbe pericoloso) per così passare da 10% a 50% in appena 20 o 30 minuti.
Comunque aiuta molto usare le funzionalità che hanno i SO come Windows per ottimizzare la batteria, controllare lo stato della batteria del tuo portatile o, almeno, vedere il tempo rimanente di essa.