Gli sportelli automatici o ATM, sono presenti nella vita di ognuno di noi, chi non preleva del contante dal proprio c/c con la comodità di non recarsi in filiale ed evitare lunghe code? Molti di noi lo fanno, in questo articolo vorrei raccontare un po’ la loro storia e mettere in guardia verso alcuni pericoli che possono nascondersi nell’utilizzo di questo importante strumento.
Un po’ di storia
Gli sportelli automatici (chiamati erroneamente Bancomat, dal nome del più grande circuito di prelievo che usa gli ATM) vengono introdotti 49 anni fa, ovvero il 27 giugno 1967, nella zona Nord di Londra presso una filiale della Barclays Bank. Per vederli in Italia dovremmo attendere fino al 1976 quando la Cassa di Risparmio di Ferrara ne installò uno nella propria filiale della città omonima (Fonte: Wikipedia). Di seguito potete vedere un video che spiega il metodo di costruzione di uno sportello automatico:
La situazione oggi
Oggi siamo arrivati ad una base installata di circa 3 milioni di unità e viene stimato che ogni giorno ne vengono installati più di 250 in tutto il mondo. Questi sportelli montano molto spesso sistemi operativi embedded basati su windows XP, sistema operativo obsoleto e non più aggiornato da Microsoft, alcuni sportelli sono stati aggiornati ed utilizzano sistemi operativi più recenti come Windows 7 (il corsivo è voluto). Oggi questi strumenti sono presi di mira da parte di criminali i quali con svariati metodi cercano di sfruttarli o manometterli per:
- eseguire dei veri e propri furti facendo sputare letteralmente i soldi allo sportello
- installare dei malware per intercettare i dati delle carte e clonarle, rivendendo poi i dati o utilizzandoli per eseguire dei prelievi fraudolenti.
Cosa fare
- quando ci rechiamo presso uno sportello bancomat, controlliamo che non ci siano persone nelle vicinanze o con atteggiamenti sospetti.
- verificare accuratamente lo sportello, se vediamo delle cose strane o “fuori posto” cerchiamo un altro sportello bancomat, in particolare se siamo nel weekend
- quanto inseriamo il codice PIN copriamolo con una mano, in modo da evitare sguardi indiscreti o proteggere il codice da eventuali webcam installate
- se possibile, usare un bancomat che sia al coperto, come ad esempio quelli di Banca Intesa
Fonte parziale e spunto per l’articolo: ATM security: Are cash machines really that secure?