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Oggi vi voglio parlare di un film del 1984, Non ci resta che piangere, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi.
Curiosità
In un’intervista, Benigni e Troisi raccontarono che la famosa scena in cui dovevano attraversare la dogana era stata girata più e più volte perché non riuscivano a rimanere seri.
A metà del film, i 2 comici avevano girato così tanto materiale da ritrovarsi costretti a cancellare alcuni episodi.
Saverio (Roberto Benigni) e Mario (Massimo Troisi) intenti a scrivere una lettera a Savonarola in una scena del film
La scena in cui Benigni e Troisi scrivono la lettera a Girolamo Savonarola è un omaggio alla scena del film Totò, Peppino e la … malafemmina, in cui i protagonisti scrivono una lettera ammaliata alla fidanzata del nipote.
Totò e Peppino nella celebre scena della dettatura della lettera
Durante la registrazione nelle campagne umbre fu fatta una battuta a Carlo Monni (Vitellozzo nel film). Benigni e Troisi gli fecero pronunciare cose scurrili sulla madre di Amanda Sandrelli, Stefania, un’attrice allora in voga. Amanda, che interpretava Pia e che aveva sentito quelle battute, si avvicinò al camper di Carlo Monni. Dopodiché gli diede uno schiaffo.
Luoghi delle riprese
Alcune scene del film sono state girate all’ospedale di Bracciano e alla stazione di Capranica Scalo, dove si trova il famoso passaggio a livello.
Mario e Saverio passano la dogana
La famosa scena “Della Dogana” è stata girata a Paliano, all’interno della Riserva Naturale La Selva.
I due protagonisti mentre cercano di insegnare a Leonardo da Vinci invenzioni e concetti contemporanei
La scena dell’incontro con Leonardo da Vinci si è svolta sulle rive dello stagno del Pellicone, nei pressi di Vulci, nella Maremma laziale, all’interno dell’omonima area archeologica etrusca. Alcune scene del film Tre uomini e una gamba, con Aldo, Giovanni e Giacomo, sono state girate presso lo stesso lago. Il sentiero che porta al lago presenta un cartello con le foto di entrambi i film, a testimoniare che è un set cinematografico.
La scena della spiaggia è stata girata a Cala di Forno (Comune di Magliano, in Toscana), nel cuore del Parco Naturale della Maremma.
Distribuzione
Del film sono state distribuite tre diverse versioni, una delle quali ha un finale alternativo. Questa versione non è mai stata distribuita per il mercato home video in nessun formato, ma è il risultato di un diverso montaggio preparato per la trasmissione televisiva italiana e per le emittenti televisive via cavo. Il film fu trasmesso per la prima volta in TV lunedì 8 dicembre 1986, alle ore 20.30, su Canale 5.
Nel 2006 fu rilasciata un’edizione in DVD con una nuova versione estesa del film, con 18 minuti in più che presentavano un maggiore sviluppo del personaggio di Astriaha, interpretata da Iris Peynado. Nel 2010 uscì l’edizione in Blu-ray.
Nel marzo 2015 il film è tornato nelle sale italiane grazie alla Lucky Red, che ha distribuito una versione restaurata della commedia.
Accoglienza
Non ci resta che piangere è stato il film di maggior incasso in Italia nel 1984 con un incasso di 2,89 milioni di dollari (5,78 miliardi di lire; quasi 3 milioni di euro) provenienti da 12 città chiave.
Il successo e il sequel mai fatto
Roberto Benigni aveva debuttato sul grande schermo nel 1977, nel film Berlinguer ti voglio bene, di cui fu anche cosceneggiatore insieme al regista, Giuseppe Bertolucci.
Nel 1983, esordì alla regia, girando il film antologico Tu mi turbi, nel quale debuttò anche la sua futura moglie, Nicoletta Braschi. Con Non ci resta che piangere salì sull’Olimpo dei cineasti italiani. Da quel momento, quasi tutti i suoi lavori successivi ottennero grandi successi, e non solo in patria.
Infatti, grazie a Il piccolo diavolo ben presto fu notato da Hollywood, dove fu più e più volte chiamato per realizzare grandi lavori.
Per Massimo Troisi, Non ci resta che piangere è stato uno dei primi lavori cinematografici. È stato il trampolino di lancio per renderlo famoso. Purtroppo, la sua vita fu stroncata durante le riprese de Il Postino (1994).
Troisi nel 1989
Durante le riprese, si ammalò gravemente al cuore. Decise di rimandare l’intervento chirurgico che avrebbe potuto salvarlo per finire le riprese. Ironia della sorte, morì solo 12 ore dopo averle terminate.
Roberto e Massimo avevano pensato di realizzare un sequel di Non ci resta che piangere. Probabilmente l’avrebbero realizzato subito dopo Il Postino, ma non fu possibile.
La battuta da annotare
Chiudiamo la nostra analisi di Non ci resta che piangere con una delle citazioni più spassose del film.
Ricordati che devi morire!
Come?
Ricordati che devi morire!
Vabbene.
Ricordai che devi morire!!
Sì, sì, no, mo' me lo segno proprio...