La nuova truffa telefonica del finto figlio

Le truffe telefoniche sono tante. Una delle nuove riguarda uno SMS che arriva da tuo/a figlio/a, anche se non sei mai stato un genitore.

Il messaggio è il seguente (o simile):

Ciao papa. Questo e il mio nuovo numero di telefono. Lo salvi e mi mandi un messaggio su whatsapp per favore. +393512569547

+0393512569547

Analizziamo insieme questo SMS.

Il numero del mittente e il nuovo numero non coincidono. Infatti, il mittente include un numero 0 che manca nel numero che si è invitati a salvare. Questa è la prima stranezza.

Il numero del mittente è un numero di rete fissa; il numero nuovo è di rete mobile.

Nel testo del messaggino troviamo alcuni errori grammaticali.

“Ciao papa”. Siamo partiti dal presupposto che la truffa sia rivolta a genitori. Ma qui sembra che, in realtà, sia rivolta al Papa! Peccato che non abbia il numero del Papa. Altrimenti, gli inoltrerei il messaggio ricevuto per errore!

In verità, come dimostrato da un amico che ha tentato di scovare il truffatore, chi ha scritto il messaggio ha dimenticato l’accento sull’ultima sillaba.

“Questo e il mio nuovo numero di telefono”. Manca l’accento grave su “e”.

“Lo salvi e mi mandi un messaggio su whatsapp per favore”. Che frase irrispettosa! Poteva essere scritta meglio, riportando “per favore” all’inizio e aggiungendo una virgola. Inoltre, perché non chiudere la frase con un punto di domanda? I verbi potevano essere scritti al condizionale o in modo supplichevole: “Per favore, lo salveresti, mandandomi un messaggio su WhatsApp?”.

Nel messaggio il truffatore non dice se è figlio o figlia.

Il numero si poteva recuperare dallo SMS, senza che fosse riportato sul messaggio. Questa è una prima indicazione che qualcosa non torna.

A un amico è arrivato un messaggio simile:

Papà mi è caduto il cellulare in acqua ed ho cambiato numero scrivimi su whatsapp

Senza scendere troppo nei dettagli sgrammaticati del messaggio, mi domando: che senso ha cambiare numero se il telefono cade in acqua? Anche se la SIM non si fosse salvata, il numero si sarebbe potuto facilmente recuperare dai gestori telefonici italiani.

L’amico ha provato a scambiare dei messaggi su WhatsApp con l’altra persona.

Si scopre che il nuovo numero non permette di accedere al conto. Pertanto, il truffatore richiede un prestito che restituirà il sabato successivo. E suggerisce di andare in tabaccheria per l’invio del denaro (997€). Perché non arrotondare a 1.000? Perché da nessuna parte specifica a cosa servono i soldi?

L’amico suggerisce di parlarne in una telefonata. Ma il truffatore replica che il telefono non prende. Ma allora com’è possibile che WhatsApp, o meglio la rete dati, funzioni?

Un’altra domanda del mio amico: “Quale delle mie due figlie sei? Sei Laura o Silvana?”.

Il truffatore sceglie “Laura” e riceve questa risposta:

Lauretta, ho sempre sognato di avere una figlia che si chiama Laura […]. Per tua sfortuna sono un carabiniere. […] Il tuo numero e i tuoi messaggi sono già all’esame della polizia postale.

Dopodiché i messaggi credo che si siano interrotti.

Può essere facile cadere in questa trappola. I truffatori che ci sono dietro usano parole molto persuasive, che possono far leva sui sentimenti. È chiaro che chi non è un genitore difficilmente ci cadrà, ma un genitore poco attento e molto sensibile potrebbe pensare che sia davvero il proprio figlio.

Consigliamo di non fidarvi.

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