I Podcast di Spotify superano i 100.000 video

Nel 2019, Spotify presentò Anchor, un servizio che permette di pubblicare il proprio podcast su diversi servizi online: Amazon Music, Apple Podcasts, Castbox, Google Podcasts, iHeartRadio, Overcast, Pocket Casts, RadioPublic. Grazie al fedd RSS associato al Podcast, inoltre, si può integrare ciò che si pubblica anche in altri siti. Di recente, il servizio è stato rinominato in Spotify for Podcasters.

In base alla nazione di residenza, è possibile essere pagati per ogni ascolto delle proprie registrazioni pubblicate. Si spera che Spotify riesca presto a completare il programma per i pagamenti anche in Italia.

Sin dall’inizio, la piattaforma, che è completamente gratuita, ha supportato anche i video. Quando si faceva l’upload di un video, questo era rielaborato in solo audio. Dal 2020, però, sono stati introdotti i podcast video, ma solo per un numero selezionato di spettacoli. Dal 2021, sempre più utenti hanno potuto pubblicare video. Dal 2022, anche in Italia i Podcasters hanno potuto pubblicare i video.

A marzo 2023, quando la piattaforma ha cambiato nome ed è diventata ufficialmente Spotify for Podcasters, erano presenti 70.000 video. A fine giugno, si è superata la soglia dei 100.000 podcast video su Spotify.

In constante crescita, meno in Italia

Da quando Spotify ha reso disponibili i podcast video per i Creator in quasi tutti i mercati, c’è stata una crescita costante. Si è notato un sempre maggior coinvolgimento dei fan. Gli Stati Uniti, il Brasile, il Messico, il Regno Unito e la Germania pubblicano il maggior numero di podcast video, seguiti dalle Filippine, dove i podcast video rappresentano la metà dei podcast esistenti.

Che dire dell’Italia? In base ai dati, i Creator nostrani continuano ad affidarsi principalmente a YouTube, Twitch e Facebook. Comunque, abbiamo dato uno sguardo ai dati di ascolto e visione di uno dei nostri canali, Keration PC | PodCast, dove la sigla “PC” è un gioco che significa “podcast” ma indica anche il Personal Computer. Come sta andando? Il 55% degli spettatori abita in Italia, mentre il 32% negli Stati Uniti.

Quasi la metà (46,3%) usa il Browser, mentre il 21,5% preferisce Amazon Music e il 15,1%, Alexa. Infatti, su Alexa abbiamo messo a disposizione anche una Skill, L’angolo delle news – Angolo del Podcast.

Il 15,5% ascolta Keration PC tramite dispositivi Android. Infatti, nel Play Store è disponibile l’App ufficiale.

Un altro dato riguarda il genere del pubblico. Abbiamo notato che quasi l’80% degli ascoltatori è di genere uomo; nella maggioranza dei casi l’età è fra i 45 e i 59 anni. Nessun adolescente e nessun ultrasessantenne ci segue.

Qual è l’episodio più visto? La musica africana e la misteriosa musica d’Oriente.

La crescita che i podcast hanno avuto da marzo dimostra come Spotify sia riuscita a mettere al primo posto i Creator e le loro esigenze, permettendo un miglior contatto con i fan. Per esempio, a ogni nuovo video è automaticamente allegata una domanda (modificabile dal Creator) che invita gli spettatori a dire cosa ne pensano. Inoltre, si possono pubblicare sondaggi, stabilendone la data di chiusura. Ciò può tornare utile ai Creator per decidere di cosa parlare in futuri episodi.

Spotify ha registrato una crescita ottimistica costante nella fidelizzazione del pubblico e nell’ascolto degli episodi da quando si sono aggiunti i video.

Non è strano che da un paio di mesi anche YouTube si sia per così dire adeguata, aggiungendo la funzione Podcast nelle playlist. Un Creator deve obbligatoriamente assegnare una copertina alle playlist del genere Podcast di YouTube. A questo si aggiunge l’obbligo di inserire una descrizione a tutte le nuove playlist (anche se non sono podcast).

Gage Adkins e Olivia Noel, co-conduttrici del podcast Girlish, hanno dichiarato:

“I video hanno sicuramente aiutato il nostro podcast. Ci hanno permesso di connetterci più profondamente con il nostro pubblico, il che è incredibile. Ora possono cogliere i nostri segnali facciali, vedere le nostre piccole scenette e sentirsi davvero coinvolti nel migliore dei modi. Ma, se vogliono, possono anche continuare ad ascoltare nel formato audio. Adoriamo molto questa versatilità”.

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