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I fornitori di servizi digitali (DSP), detti anche servizi di streaming musicale, sono il mezzo principale con cui è possibile trasmettere, ricevere e scaricare la musica. Visto che i dispositivi fisici come i CD stanno diventando sempre più rari, i DSP oggi tendono a crescere come non mai. Le svariate possibilità offerte dai singoli servizi — Deezer, Spotify, Apple Music, ecc. — ci hanno portato a fare un nuovo confronto per scoprire i punti di forza di ciascuno, sia dal punto di vista dell’ascoltatore che dell’artista.
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Si tenga presente che ciascun servizio ha sia punti di forza che punti deboli. Non esiste il servizio perfetto, migliore in assoluto su tutti gli altri. Alcuni servizi convengono di più agli ascoltatori, altri ai musicisti. Ciascuno ha dei gusti personali che riguardano il modo in cui ascoltare la musica.
I musicisti guadagnano dalle musiche pubblicate in oltre 250 servizi musicali, ma solo grazie alle royalties. Il guadagno non inizia automaticamente con la pubblicazione di qualcosa. Se i brani musicali pubblicati non sono ascoltati o acquistati, non portano alcun guadagno.
Spotify come ha cambiato il mondo della musica? Scoprilo qui
Si stima che il mercato globale dello streaming musicale valga quasi 30 milioni di dollari (Acumen Research and Consulting). Gli abbonamenti a pagamento hanno reso quasi del tutto obsoleti CD, vinili e MP3. Lo stesso studio ha previsto anche che questo mercato varrà 100 milioni entro il 2030. I DSP sono una parte cruciale dell’afflusso dell’entrate di un artista; ecco perché è essenziale saperne di più. Scopriamo alcuni dietro le quinte di Spotify, Deezer, Tidal, Apple Music e altri servizi.
Come ricorderete, fino a un paio di decenni fa, la musica veniva distribuita principalmente in modo fisico. Dagli anni 2000, il fenomeno dello streaming musicale ha preso piede sostituendo vinili, CD, MP3, ecc.
L’inclusione digitale della musica iniziò a prender piede con il lancio dell’iPod nel 2001. Gli ascoltatori dovevano acquistare ogni album o singoli brani prima di scaricare la musica che volevano ascoltare.
A metà degli anni 2000, furono lanciati Spotify e Pandora. Invece di acquistare la musica, era offerto un abbonamento mensile, che permetteva agli ascoltatori di accedere a tutta la musica presente nella piattaforma. Inizialmente queste piattaforme furono evitate da gran parte degli artisti a causa dei bassi guadagni derivati dallo streaming. I guadagni derivati dal download erano maggiori. Tuttavia, gli ascoltatori si resero presto conto che un account che permette di accedere all’intera piattaforma era più economico e più pratico; così l’industria musicale e gli artisti dovettero adattarsi alla nuova realtà.
I pagamenti degli artisti dipendono dall’ascolto. Il valore delle royalties cambia in base al tipo di account, gratuito o a pagamento che sia. Le entrate da parte degli utenti non paganti derivano principalmente dagli annunci pubblicitari offerti dalla piattaforma. Gli utenti premium non ricevono annunci pubblicitari. Le entrate generate dagli abbonamenti a pagamento vengono trasferite agli artisti solo dopo che la piattaforma di streaming ha ricevuto il proprio pagamento.
Pertanto, un musicista potrebbe guadagnare di più dagli abbonamenti Free piuttosto che da quelli Premium.
I ricavi dallo streaming musicali continuano a crescere di anno in anno. La crescita media è stata del 43,9% e, nel 2020, ha generato un fatturato di ben 18 miliardi di dollari.
I servizi di streaming musicale di solito pagano gli artisti in dollari. Quando ricevono il pagamento, quindi, il denaro deve essere convertito nella propria valuta, con possibili perdite.
Spotify è di gran lunga il servizio di streaming musicale più popolare al mondo. Durante questi primi 7 mesi e mezzo del 2022, oltre 404 milioni di persone hanno utilizzato Spotify, 182 milioni dei quali sono utenti Premium. Gli abbonati sono più che raddoppiati dal 2017. Le App ufficiali hanno subito diversi cambiamenti e miglioramenti dal suo lancio nel 2006.
Leggi la nostra serie di articoli dedicati ai 15 anni di Spotify:
- 15 anni di Spotify: come il gigante dello streaming ha cambiato e ha reinventato l’industria musicale (Prima parte)
- 15 anni di Spotify: come il gigante dello streaming ha cambiato e ha reinventato l’industria musicale (Seconda parte)
- 15 anni di Spotify: come il gigante dello streaming ha cambiato e ha reinventato l’industria musicale (Terza parte)
Perché un musicista possa guadagnare un dollaro su Spotify, servono da 300 a 500 stream. Ciò significa che ogni stream è pagato da 0,003 a 0,005 dollari. Spotify, come altri servizi popolari, utilizza il modello “pro-rata” o platform-centric (incentrato sulla piattaforma) per determinare il pagamento. Calcolare l’importo preciso di uno stream può quindi essere complicato. Proveremo comunque a spiegarvelo:
La piattaforma raccoglie le sue diverse fonti di entrata, come le quote di abbonamento e gli annunci, in un unico pool (riserva) di denaro. Da tale importo, Spotify trattiene il 30% delle entrate. Il restante 70% va agli artisti, proporzionalmente a quanti streaming hanno avuto. In media è pagato il 70% delle entrate moltiplicato per gli stream dell’artista e la quota dei diritti divisa per la quantità totale degli stream sulla piattaforma.
La piattaforma aggiorna mensilmente i guadagni e le statistiche. Tuttavia, il denaro ricavato dalle royalties viene depositato solo ogni tre mesi circa. Durante questo periodo, Spotify controlla se gli stream non sono frodi ed esegue altre operazioni.
Spotify offre molti vantaggi agli ascoltatori. La sua App è facile da usare ed è disponibile su svariate piattaforme. Questo ha contribuito largamente alla sua crescita e alla sua popolarità. Grazie a una grande varietà di artisti e a una vivace comunità, Spotify offre anche playlist personalizzate oltre al famoso Spotify Wrapped di fine anno.
Apple ha riscritto le regole dell’industria musicale con il suo iPod, ma il suo ritardo nella scena dello streaming ha lasciato il segno. Al lancio di Apple Music, Spotify — il suo principale concorrente — aveva già decine di milioni di utenti. Nel 2021, Apple Music ha riferito che aveva 88 milioni di utenti.
Nell’aprile 2021, Apple Music annunciò che avrebbe pagato di più gli streaming. Prima pagava 0,0078 dollari, adesso paga 0,01 dollari per stream.
La piattaforma paga molto di più rispetto a Spotify e offre una grande varietà sia di musicisti che di funzionalità per gli ascoltatori, come le playlist personalizzate. Apple Music è disponibile in 167 Paesi e offre playlist curate da editori nonché audio spaziale con Dolby Atmos.
Il marchio afferma che gli aggiornamenti e le statistiche richiedono fino a 48 ore per essere visualizzati nella pagina personale degli artisti (Apple Music For Artists). Realisticamente, gli aggiornamenti (o aumenti) dei pagamenti derivati dagli streaming possono richiedere circa un mese per essere aggiornati e poco di più prima di essere messi a disposizione per il prelievo.
Mentre Deezer può sembrare piccolo rispetto a Spotify e Apple Music, i suoi circa 16 milioni di utenti garantiscono la sopravvivenza di questo servizio. Ciò che lo distingue dagli altri è l’enfasi posta sulla qualità audio.
Se sei un musicista che desidera far ascoltare la propria musica in alta fedeltà (HiFi), vale la pena provare a promuovere le proprie uscite su piattaforme come Deezer e Tidal. Deezer riproduce file senza perdita di dati e riduce la distorsione per guarantire un’esperienza migliore. Inoltre, paga una media di 0,0064 dollari per stream ed è disponibile in 188 Paesi. Altre caratteristiche includono un servizio di playlist personalizzato e un Song-catcher per rilevare i brani.
Deezer è uno dei servizi di streaming musicale che preferiscono un modello di pagamento user-centric (incentrato sull’utente). Invece di dividere le entrate totali fra gli artisti proporzionalmente al conteggio degli stream, i pagamenti sono proporzionali alle abitudini di streaming musicale degli utenti.
I distributori hanno affermato che Deezer impiega diverso tempo prima che lo streaming e le entrate delle royalty siano disponibili per il prelievo. Possono passare fino a sei mesi prima che questa piattaforma effettui un pagamento.
Tidal è diventato un successo mondiale grazie a Jay-Z. Di conseguenza, molti artisti associati a lui hanno pubblicato esclusivamente su Tidal. Ecco un paio di esempi:
- Lemonade di Beyoncé
- The Life of Pablo di Kanye West
Nel 2021, il rapper ha venduto la sua quota per quasi 300 milioni di dollari. Comunque, il valore totale del servizio è maggiore.
Come Deezer, Tidal è un servizio sviluppato in virtù degli audiofili. Afferma di offrire un’esperienza di ascolto superiore grazie all’HiFi (1.411 kbps) e all’HiFi Plus (9.216 kbps). Oltre all’audio di qualità Master, offre anche playlist ben curate, album esclusivi e contenuti video.
Nel Top Tier Plus, gli ascoltatori hanno la possibilità di offrire pagamenti direttamente ai loro artisti preferiti, qualcosa che molti fan accaniti apprezzano. I contenuti video includono streaming esclusivi di concerti.
Con l’account di livello superiore, chiamato Tidal plus (il piano di streaming più costoso), hai la possibilità di offrire pagamenti ai tuoi artisti preferiti, funzione molto apprezzata dai fan. I contenuti video includono lo streaming di concerti. Inoltre, il modello di pagamento è incentrato sull’utente, con l’obiettivo di fornire un pagamento basato sull’esperienza di ascolto dell’utente.
Tidal è uno dei servizi di streaming che paga meglio, nonostante sia più economico di altri servizi. Con circa 0,0125 dollari per stream è superato solo da Napster (circa 0,019 dollari per stream).
Amazon non è estranea al mercato dello streaming. Ha un proprio servizio di streaming televisivo, Amazon Prime, e ora sta cercando di crescere con la musica. Amazon riferisce che, nel 2020, Amazon Music aveva oltre 55 milioni di abbonati in tutto il mondo.
C’è una distinzione fra le 2 piattaforme, Amazon Music Prime e Amazon Music Unlimited. Il primo viene incluso nell’abbonamento di Amazon Prime, offre meno funzionalità e circa due milioni di brani musicali. Anche il calcolo del pagamento arriva a soli 0,00139 dollari per stream.
Amazon Music Unlimited offre un database di oltre 50 milioni di brani. Le sue funzionalità includono playlist personalizzate e sincronizzazione con Alexa di Amazon (riconosce le richieste musicali grazie ai comandi vocali). Chi possiede un dispositivo Amazon Echo ha diritto a sconti sull’abbonamento. Amazon paga circa 0,004 dollari per stream.
Nonostante sia la piattaforma di streaming più comune, grazie ai suoi due miliardi di utenti, il servizio di abbonamento a pagamento di YouTube non è la forza trainante del mercato. Recentemente, il marchio ha fatto maggiori sforzi per aumentare il totale dei suoi membri attivi, con considerevoli crescite.
Secondo quanto riferito, YouTube paga circa 0,008 dollari per stream, ma fattori come gli annunci on-video per i video musicali trasmessi in streaming attraverso la piattaforma possono aumentare le entrate complessive. La pubblicità sulla piattaforma dovrebbe generare da 7 a 10 dollari ogni 1000 visualizzazioni. Tuttavia, non tutte le visualizzazioni sono contate come tali, perché non tutte le visualizzazioni dei video di YouTube contengono annunci.
La piattaforma dispone di un sistema di pagamento multicanale, con un guadagno notevolmente inferiore se gli stream non vengono effettuati da utenti di YouTube Premium o YouTube Music. Il canale ufficiale di un artista riceve 0,00164 dollari per streaming, mentre la monetizzazione di Content ID incassa solo circa 0,00087 dollari.
La musica occupa un posto speciale nel cuore delle persone. Ecco perché è comprensibile che alcune persone prendano così sul serio la scelta del servizio di streaming musicale su cui fare affidamento.
Quando prendi una decisione, considera sia le caratteristiche positive che quelle negative di ciascuna piattaforma: la sua popolarità, il tasso pay-per-stream e quali funzionalità sono o non sono incluse. Ciascuno ha la propria piattaforma preferita, e va bene.
Come artista, conoscere le basi di ogni servizio di streaming è fondamentale per massimizzare le proprie strategie pubblicitarie. Cerca di riflettere su come la conoscenza dei vantaggi che determinati servizi hanno per gli artisti possa applicarsi alle tue campagne di marketing e rilascio per garantire il massimo coinvolgimento e la massima visibilità!