La musica e i servizi di Google

Ne parlammo oltre un anno fa: presto il servizio Google Play Music chiuderà i battenti. Entro l’estate del 2019, i singoli musicisti hanno perso la possibilità di pubblicare nuovi contenuti nella piattaforma musicale di Google. Non solo, ma tutte le loro pubblicazioni sono state cancellate.

Comunque, la musica acquistata è rimasta a disposizione dei clienti. Inoltre, le case discografiche e i distributori digitali hanno continuato ad aggiungere nuovi contenuti musicali.

Per la fine di dicembre 2020, si prevede che Play Music sarà definitivamente dismesso. Tutti i suoi contenuti, però, dovrebbero essere trasferiti in YouTube Music, servizio già esistente, che permette di gestire non solo registrazioni audio (MP3) ma anche video musicali.

Al servizio si può accedere gratuitamente, ma è possibile iscriversi per evitare le pubblicità e accedere alla musica più agevolmente.

Bug gratuiti

A quanto pare molti utenti, però, lamentano che molte funzioni della versione gratuita sono scomparse oppure non funzionano.

Google se n’è accorta, e ha comunicato che sta monitorando la situazione. Il sito Ars Technica, per esempio, riporta la risposta ufficiale di Google:

Siamo consapevoli che i contenuti caricati siano parte integrante dell’esperienza di ascolto per molti dei nostri utenti su YouTube Music. Anche se diverse funzioni per i contenuti caricati non funzionano con l’attuale esperienza gratuita di YouTube Music, ci stiamo sforzando di colmare queste lacune e portare nuove funzioni per gli abbonati di livello gratuito. Non vediamo l’ora di condividere presto altri aggiornamenti.

Fonte: Ars Technica

Anche noi “non vediamo l’ora’ di saperne di più. Se un utente Premium non dovrebbe aver riscontrato bug, un utente di livello gratuito dovrà aspettare ancora un po’ di tempo per usufruire di tutti i servizi.

Purtroppo, un utente di livello gratuito può aver acquistato singoli brani o interi album in Play Music. Il fatto di non potervi accedere liberamente può essere straziante, perché costringere a utilizzare due servizi della stessa società in contemporanea.

Brandon Bilinski, Product Manager di YouTube Music, ha confermato che, al momento, l’azienda si sta concentrando sulla qualità del servizio non sugli abbonamenti. Questo significa che anche gli utenti Premium, cioè quelli che pagano l’abbonamento mensile, potrebbero iniziare a riscontrare problemi tecnici.

Oltre all’acquisto di nuova musica, Play Music può funzionare come una sorta di backup della propria musica. È infatti possibile copiare le proprie registrazioni musicali nel cloud di Google, proprio come si fa con Amazon Music. Naturalmente questa funzione sarà disponibile anche su YouTube Music.

Novità per il futuro

Quali potrebbero essere gli “aggiornamenti” di cui parla la risposta di Google? Ecco alcune ipotesi, che riguardano naturalmente YouTube Music:

  • Possibilità di ascoltare la musica acquistata tramite Google Home senza un abbonamento mensile
  • Salvare la musica per un ascolto offline
  • Creare playlist personalizzate
  • Modificare le informazioni di un singolo brano musicale
  • Supporto di Android Auto
  • Possibilità di creare dei mix (funzione di Play Music molto apprezzata)

Non sappiamo che queste funzioni saranno integrate in YouTube Music, ma potrebbero far parte della roadmap di Google. Al momento sappiamo soltanto che Play Music sarà disattivato e che tutti gli utenti dovranno per forza trasferirsi nell’altro servizio che, fra l’altro, è ricco di contenuti mai pubblicati su PM.

Sopra dicevamo che il servizio PM sarà chiuso entro fine dicembre. Comunque, durante il mese di ottobre sarà bloccato lo streaming. Pertanto, durante gli ultimi due mesi il servizio permetterà soltanto di scaricare la musica acquistata per un ascolto offline.

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