Double Cross è un platform in cui la protagonista dovrà viaggiare fra realtà parallele. Prodotto da 13AM Games, è uscito a gennaio 2019.
Siamo felici di parlarvene, perché l’abbiamo giocato fino in fondo. Inoltre, potrete vedere i nostri gameplay nel nostro canale YouTube.
In questa recensione, cercheremo di non spoilerare niente. Scegliete se guardare i nostri video o procurarvi il videogioco, e sperimentarlo per conto vostro. Considerate i nostri video didattici, utili per superare tutti i livelli. D’altronde, non abbiamo trovato altri gameplay in italiano dedicati a Double Cross. Da oggi uscirà un nuovo episodio ogni martedì alle 14,00.
Il gioco si presenta con un menu di benvenuto in una delle lingue in cui è stato tradotto. Ogni lingua è considerata una Terra parallela, di conseguenza, ogni volta che avvieremo Double Cross saremo costretti, a patto che non esca la nostra lingua, a entrare nel menu delle impostazioni e selezionare l’italiano. Fra le lingue disponibili, ci sono il russo (caratteri cirillici) e quelle orientali (caratteri cinesi).
Nel menu delle impostazioni è possibile scegliere il grado di difficoltà, suddiviso in gradi di simpatia. Noi abbiamo lasciato la difficoltà standard consigliata, che si è dimostrata assai complicata ma anche simpatica.
Nei nostri video, faremo notare spesso gli errori grammaticali in italiano. Comunque, anche se in molti casi ci sono parole scritte male, in molti casi le parole sono scritte secondo la Terra di provenienza del personaggio che sta parlando. Noi, forse, siamo stati un po’ pignoli.
Non sempre abbiamo letto il testo così com’era. A volte abbiamo abbreviato le battute, per non prolungare troppo questi momenti momenti e per passare rapidamente alle fasi di gioco reali.
Il tema principale
L’argomento principale del videogioco è il viaggio interdimensionale, cioè fra realtà parallele. L’argomento è dibattuto in ambito scientifico da lungo tempo, grazie alle molte storie fantascientifiche.
Quando approderemo nelle varie Terre, l’ambiente di gioco potrebbe ricordarci i pianeti visitati dai viaggiatori dell’Enterprise in Star Trek: mondi molto piccoli, in cui sembra che la vita si sia concentrata solo su un ambito o due.
Riferimenti ad altre opere
Questo ci porta all’aspetto che, forse, più ci ha colpito nel gioco: i tanti riferimenti ad altre opere, non solo videoludiche ma anche televisive e cinematografiche.
Due oggetti menzionati nel videogioco provengono da Ritorno al futuro.
Uno dei personaggi, la Dottoressa Freya ci ha ricordato al dottoressa di Star Trek: The Next Generation che, però, ha un altro nome. Forse c’eravamo confusi con il nome dell’attore Jonathan Frakes? Magari veniteci in aiuto: in quale altra opera compare una dottoressa o, comunque, un personaggio dal nome simile?
Una delle Terre che visiteremo ha la stessa ambientazione del palazzo orientale presente in Wonder Boy: The Dragon’s Trap. La colonna sonora, però, richiama il tema musicale di Hiro, uno dei personaggi principali della serie televisiva Heroes.
Nella parte finale, il videogioco fa dei riferimenti diretti a Prince of Persia, platform del 1989.
La protagonista è dotata di diversi poteri, che acquisirà con il tempo. Aumentando di livello, prendendo oggetti, posizionati in posti molto complessi da raggiungere, acquisire un pacchetto di poteri aggiuntivi. Si potranno scegliere ai checkpoint.
In Wonder Boy, in Trine e in altri platform troviamo gli stessi meccanismi. Con l’avanzamento dell’avventura si acquisiscono nuovi poteri, e si può anche scegliere quali utilizzare.
C’è un altro riferimento a Trine, in particolare alla Ladra. A sua volta, si tratta di un riferimento a Lara Croft, la protagonista di Tomb Raider. Si tratta del gancio che permette di agganciarsi e saltare da un punto all’altro del gioco.
Non mancano, infine, alcuni enigmi, ma sicuramente più semplici rispetto Trine. Si tratta, più che altro, della scelta del percorso da prendere per avanzare in alcuni momenti.
Errori?
Togliendo gli errori grammaticali e di trascrizione, che non impediscono assolutamente di divertirsi. Piuttosto, sono presenti alcuni bug (per fortuna sono pochi).
In uno dei livelli, purtroppo, la protagonista di Double Cross si è più volte incastrata fra le piattaforme. L’abbiamo documentato nei nostri video. Per fortuna, non è successo in nessun altro livello; ma ci ha obbligato a ricominciare più volte lo stesso livello.
Spesso si è notato che i comandi del gamepad sono arrivati in ritardo. Questo ci ha quasi impedito di finire il gioco. Infatti, uno dei livelli richiede di muovere il joystick sinistro e di premere una serie di tasti sul controller in modo molto repentino. Utilizzando un Thrustmaster GPX Lightback Ferrari F1 Edition Gamepad, un dispositivo di una certa qualità, è stato complicato. Abituati al gamepad, era difficile passare alla tastiera. Le difficoltà si sono viste anche con altri gamepad.
Tirando le somme, Double Cross è un titolo videoludico simpatico, con poco più di una dozzina di livelli aventi difficoltà mediamente bassa. Ci sono momenti di intensa difficoltà seguiti da momenti in cui ci si sorprende di quanto sia facile avanzare. I livelli, tranne quello di addestramento, si possono affrontare nell’ordine che si vuole.
Per ogni livello potrebbero volerci da 15 minuti (facendo tutto perfetto) a 45 minuti (morendo diverse volte).
Potete recuperare Double Cross tramite la piattaforma Twitch.