Sanremo Story: 1991

Questa settimana ritorna il Festival di Sanremo. È l’edizione numero 69, ma noi, nella nostra storia, siamo ancora all’anno 1991 (numero 41). Che cosa successe? Un cantautore decise di partecipare per la prima volta e ultima volta al Festival, e vinse.

Stiamo parlando di Riccardo Cocciante. La sua canzone è Se stiamo insieme.  

Nel 1997, Riccardo partecipò alla trasmissione Anima mia, durante la quale si esibì in coppia con Claudio Baglioni in Pippi Calzelunghe, adeguando la sua famosa Margherita. In un dialogo con Claudio Baglioni, inoltre, quando Riccardo disse che aveva partecipato al Festival di Sanremo del 1991 sicuro di vincere grazie alla sua carriera, Claudio commentò: “Allora dovrei parteciparvi anch’io una sola volta”. 26 anni dopo, Claudio Baglioni ha partecipato al Festival come direttore artistico e conduttore.

Comunque, dobbiamo aggiungere che, proprio come Claudio Baglioni, alcune canzoni di Riccardo Cocciante erano già arrivate al Festival di Sanremo. Comunque, vediamo quali sono le altre canzoni del 1991.

Non dovremmo dimenticare che al primo posto con Riccardo Cocciante fu presente anche Sarah Jane Morris.

Tutti dicevate che avrei vinto io e adesso tutti siete stupiti perché ho vinto. Non fate un po’ di confusione voi giornalisti?


(Riccardo Cocciante)

Quasi tutti gli altri Big in gara partecipano in coppia con qualche straniero.

2° posto: Spalle al muro – Renato Zero-Grace Jones

3° posto: Perché lo fai – Marco Masini

L’unica canzone presentata da un Big non accompagnato da uno straniero. La canzone parla di una “benedetta ragazza” che ‘si fa’, cioè si droga, mentre sta piovendo. Una canzone triste, ma che contiene un profondo insegnamento.

4° posto: Gli altri siamo noi – Umberto Tozzi-Howard Jones

Grace al secondo posto; Howard al 4°. Mancava Indiana, di ritorno dall’Ultima Crociata di un paio di anni prima.

5° posto: Spunta la luna dal monte – Pierangelo Bertoli-Tazenda e Moncada

Arrivano i Tazenda dalla Sardegna (per la precisione dal sassarese) e i Moncada dal Sud America in compagnia di Pierangelo Bertoli. A molti sardi ho chiesto se sanno che cosa significa “Tazenda”. Ne ho sentito di tutti i colori. Molti pensano che siano due parole: “Ta zenda” oppure “T’azenda”. Affermano che significhi: “La tua agenda” o “La tua azienda”. In realtà, non è un termine sardo. È il nome di una stella, di cui parla un romanzo di Isaac Asimov, Seconda Formazione. Lo scrittore, famoso per le tre leggi fondamentali della robotica e dell’Intelligenza Artificiale, aveva unito la locuzione inglese “Star’s End” (“Fine delle stelle”).

6° posto: Nené – Amedeo Minghi-Bonnie Tyler

7° posto: Dubbi no – Amedeo Minghi-Leo Sayer

Nel 1990, Amedeo Minghi cantò Vattene amore, ottenendo un grandissimo successo. Penso di raddoppiarlo, cantando in coppia raddoppiandosi. Il successo non fu paragonabile, ma ottenne due posizioni attaccate, la sesta e la settima.

8° posto: Oggi sposi – Al Bano e Romina Power

Al Festival presentarono anche un libro. Qualcuno chiese loro: “Quando uscirà il vostro libro?”. Albano e Romina risposero: “Ma veramente è già in libreria da più di un mese”.

9° posto: Io ti prego di ascoltare – Riccardo Fogli-Sold Out

10° posto: Oggi un Dio non ho – Raf-Ofra Haza

11° posto: La fotografia – Enzo Jannacci-Ute Lemper

12° posto: Il mare più grande che c’è – Fiordaliso-Laura Branigam

13° posto: Siamo donne – Jo Squillo-Sabrina Salerno-Shannon

Tre donne presentano una canzone che continua tuttora a essere una delle più eseguite in TV. Un inno alla donna!

14° posto: Sbatti ben su del Be Bop – I Ladri di Biciclette-Jon Hendricks

Nel 1948, il film Ladri di biciclette fu importantissimo per raccontare la storia dell’Italia che cercava di riprendersi dalla Seconda Guerra Mondiale, un’Italia che era appena diventata una Repubblica con un presidente e una nuova Costituzione.

Alla fine degli anni ’80 Paolo Belli e i suoi amici di Carpi misero su questa band omonima, e presentarono alcune canzoni di successo. Per un breve periodo collaborarono anche con Francesco Salvi, DJ, cantante, attore e conduttore televisivo. Dedicarono questa canzone sanremese del 1991 al genere Jazz Be Bop.

15° posto: E la musica va – Edoardo De Crescenzo-Phil Manzanera

16° posto: Terra – Rossana Casale-Carmel

17° posto: In questa città – Loredana Berté-Harriet

18° posto: Se io fossi un uomo – Grazia Di Michele-Randy Crawford

Intanto che le sue colleghe cantavano un inno alle donne, allo stesso Festival Grazia Di Michele si domandava come sarebbe stata la sua vita ‘se lei fosse stata un uomo’. Chissà che sarebbe successo se il suo cognome fosse stato ‘Di Michela’.

19° posto: La fila degli oleandri – Gianni Bella-Gloria Gaynor

20° posto: Gli uomini – Mariella Nava-Caron Wheeler

Ecco qualche dato che non siamo riusciti a recuperare per nessuna delle precedenti edizioni del Festival di Sanremo (e probabilmente neanche per le successive):

Gli autori delle canzoni hanno utilizzato 4.257 parole (qualcuno dice che sono poche).

La parola più usata: il pronome “tu”. Totale: 42 volte.

Il sostantivo più ricorrente: “Vita”, 24 volte.

Visto che stiamo parlando di parole, vediamo come se la cavò il presentatore del Festival, Andrea Occhipinti, quando presentò lo sponsor del Festival: “È il momento dello spazio Scatolini”. All’epoca tutti sapevano che le cucine più amate dagli italiani erano le “Scavolini”.

Secondo Maria Pia Fusco, de La Repubblica, le parole usate male e più spesso furono “professionalità ed emozione”. Nello stesso articolo, scrisse: “Da ricordare […] la risposta di Enzo Jannacci alla domanda su ciò che è mancato in questo Festival: qualcuno che dicesse qualcosa di più sensato!”.

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