Sanremo Story: il 1987

Torna la nostra rubrica, raccontando l’anno 1987.

  1. Si può dare di più – Morandi-Tozzi-Ruggeri

Questa canzone è considerato uno dei maggiori successi del Festival di Sanremo. La vittoria fu considerata scontata. Si sapeva sin dall’inizio che tutte le altre canzoni sarebbero arrivate almeno seconde. Questa canzone ha ‘dato di più’ non solo grazie al trio maschile Morandi, Tozzi e Ruggeri, ma anche al contributo di Ron (uno degli autori) e di Raf (uno dei musicisti).

Morandi, Tozzi e Ruggeri

Io sono il nonno, l’anziano, quello che le ha provate proprio tutte. Enrico Ruggeri è l’intellettuale. E Umberto Tozzi è la rappresentazione della simpatia e dell’istinto (Gianni Morandi)

2. Figli – Toto Cutugno 

Come spesso è successo al Festival di Sanremo, Toto Cutugno si è aggiudicato il secondo posto. La canzone parla del ciclo della vita. Un uomo diventa padre; il figlio cresce e diventa padre

3. Nostalgia canaglia – Al Bano e Romina Power

E naturalmente al terzo posto il duo Al Bano e Romina Power, con l’ennesima canzone melodiosa, con un ritornello facile da ricordare.

4. Aria e musica – Christian

5. Bella età – Scialpi

6. Bolero – Nada

7. Canto per te – Flavia Fortunato

8. Canzone d’amore – I Ricchi e Poveri

9. Come dentro un film – Luca Barbarossa

Dopo una serie di canzoni in romanesco che parlavano di Roma, Luca si presenta con una canzone italiana … ma anche cinematografica. Forse c’entra con uno degli ospiti?

10. Dal cuore in poi – Mango

11. Destino – Rossana Casale

Nonostante Destino sia un brano Pop, Rossana Casale si presenta vestita in stile roccocò. Mentre legge la lista dei cantanti, Pippo Baudo si dimentica di Rossana Casale, la quale scoppia in lacrime, temendo che il peggio sia stato decretato nei suoi confronti. È soltanto un lapsus Pippo.

12. Dimmi che cos’è – Le Orme

13. E non si finisce mai – Dori Ghezzi

Una canzone il cui titolo inizia con una congiunzione, “e”, e con le stesse due parole di un successo che arriverà sette anni dopo: “E poi”.

“E poi sarà” un successo di Giorgia, che presenterà a un Sanremo di cui parleremo prossimamente.

14. Il Garibaldi innamorato – Sergio Caputo

Non poteva mancare la canzone simpatica, che parla del grande Giuseppe Garibaldi! Di chi si sarà mai innamorato?

15. Il sognatore – Peppino Di Capri

Considerato il tema e il testo della canzone, Peppino decise di esibirsi a occhi chiusi.

16. Io amo – Fausto Leali

Io amoLo amo? Qualcuno ha scritto che il titolo corretto sia il secondo. Comunque, il cantante che fa la vita da Fausto è leale al suo cognome e al suo genere, presentandosi con una voce nera.

17. L’odore del mare – Eduardo De Crescenzo

18. Madonna di Venere – Mario Castelnuovo

19. Pigramente signora – Patty Pravo

20. Quello che le donne non dicono – Fiorella Mannoia

Intanto che gli uomini si forzano di “dare di più”, si scopre “Quello che le donne non dicono”. Il legame tra le due canzoni? Enrico Ruggeri fa parte del trio maschile che canta Si può dare di più, ma è anche autore della canzone della Mannoia.

21. Rosanna – Nino Buonocore

Un altro napoletano, poeta e cantante, che dedica una canzone a sua moglie.

22. Sinué – Tony Esposito

23. Tanti auguri – Marcella

Ennesimo successo scritto da Gianni Bella per sua sorella, Marcella. Peccato per l’ultima posizione.

Comunque, dobbiamo segnalare anche Lena Biolcati con Vita mia, scritta dai Pooh. Prossimamente vedremo come il complesso arriverà al Festival in modo ufficiale, con un successo simile a Si può dare di più.

L’ultimo giorno del Festival fu fatto un triste annuncio. Era morto Claudio Villa, il reuccio della canzone italiana e protagonista di molti Festival di Sanremo.

Solo il nostro sangue freddo ci ha permesso di cantare pochi secondi dopo il tragico annuncio dell’improvvisa morte di Claudio Villa (Albano e Romina Power)

Al Festival furono invitati diversi ospiti, per lo più stranieri: Tina Turner, Paul Young, Erasure e Frankie goes to Hollywood. Purtroppo, però, furono indirizzati verso il Palarock, dove su 1.000 posti ne furono occupati meno di 150. Potevano portarli a Cinecittà Come dentro un film hollydoodiano di Luca Barbarossa. Magari il successo sarebbe stato maggiore.

Andò male anche l’esibizione di Adriano Celentano. Avrebbe dovuto presentare una canzone sulla pace accompagnato da 70 bambini. Invece, scoppiò la guerra dell’Afi, e la pace andò a farsi benedire (insieme con l’esibizione di Adriano).

Piuttosto, Whitney Houston si presentò sul palco dell’Ariston. Il conduttore le chiese di concedere un bis, cosa che lei accettò più che volentieri.

Segnaliamo infine che il vincitore delle nuove proposte fu Michele Zarrillo, che, così, iniziò ufficialmente la sua carriera.

Speriamo di continuare presto la narrazione della storia della musica italiana grazie a questa rubrica.

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