Prosegue la nostra rubrica, raccontando la storia del Festival di Sanremo. Oggi ci concentreremo sugli anni 1971 e 1972.
Sanremo 1971
Il Festival fu vinto da Nada e Nicola Di Bari con la canzone Il cuore è uno zingaro.
Anche se nel mondo gli zingari sono visti in modo negativo, a Sanremo arrivano sempre primi! Segue la classifica del 1971:
- Il cuore è uno zingaro – Nicola Di Bari-Nada
- Che sarà – Ricchi e Poveri-Josè Feliciano
Le canzoni sul podio meritavano probabilmente tutte e tre il primo posto. Chi, oggi, non conosce Che sarà? E che dire della canzone con la data di nascita di uno dei due cantanti con il nome Lucio? Lucio Battisti nacque il 5 marzo 1943. Fra l’altro, all’inizio della loro carriera, suonarono nella stessa band, I Campioni il cui leader (cantante) era Tony Dallara. Poi ciascuno dei tre seguì il proprio percorso musicale.
È curioso che Adriano Celentano, dopo aver trionfato con sua moglie Claudia l’anno precedente (con la canzone Chi non lavora non fa l’amore), nel 1971 si sia presentato con Sotto le lenzuola.
In questa canzone si parla di un marito che, invece di lavorare, va a giocare a poker con gli amici, facendo, però, una sosta sotto le lenzuola dell’amica della moglie. La canzone parla, quindi, di tradimenti. L’arrangiamento è una marcia nordica (irlandese) ma eseguita con un Coro “leggermente meno nordico”, quello degli Alpini.
Ricordate il litigio fra Celentano e Don Backy, di cui abbiamo già parlato? Orbene, anche in questo Festival del 1971 continuarono a sfidarsi. Don Backy si guadagnò un meritatissimo quarto posto con la stupenda Bianchi cristalli sereni, in compagnia di Gianni Nazzaro. La canzone fu riproposta, insieme con Com’è dolce la sera, anche da Claudio Baglioni (il quale per un Sanremo successivo ripagò Gianni Nazzaro con una propria canzone).
Curiosa la canzone di Al Bano: 13, storia d’oggi. Si aggiudicò il 13° posto. Chissà se avesse scelto il numero 1 al posto del 13: avrebbe vinto?
Sanremo 1972
Finalmente i cantanti non si presentano più in coppia. Sono tutti solisti. Il vincitore?
Nicola Di Bari con I giorni dell’arcobaleno.
http://https://youtu.be/dxyfj18I4F4
Segue la classifica del 1972:
- I giorni dell’arcobaleno – Nicola Di Bari
- Come le viole – Peppino Gagliardi
- Re di Denari – Nada
- Gira l’amore (Caro bebè) – Gigliola Cinquetti
- Jezahel – I Delirium
- Mediterraneo – Milva
- Montagne verdi – Marcella
- Non voglio innamorarmi mai – Gianni Nazzaro
- Piazza Grande – Lucio Dalla
- Se non fosse fra queste mie braccia, lo inventerei – Lara Saint Paul
- Ti voglio – Donatello
- Un calcio alla città
- Un diadema di ciliegie – Ricchi e Poveri
- Vado a lavorare
Nicola Di Bari vinse con una canzone che descrive il momento in cui una ragazza adolescente (minorenne) perde la verginità. Come spesso succede al Festival, proprio la canzone che sembra destinata a essere eliminata arriva al primo posto.
Nada si presentò con una carta quasi vincente, il Re di Denari. Nel 1970, Nino Ferrer e Caterina Caselli si erano fermati al 14° posto con il Re di cuori. Sembra che Nada se ne sia accorta, infatti nella sua canzone menziona anche le Picche. Nella partita a carte, non riesce a superare né le viole né l’arcobaleno.
Anche se adesso è maggiorenne, e quindi adulta, Gigliola Cinquetti continua a cantare un testo “infantile” (Caro bebè), un vero e proprio scioglilingua sincopato. I Delirium di Ivano Fossati presentano una delle sue canzoni più belle, Jezahel, mentre la canzone di Gianni Nazzaro, Non voglio innamorarmi mai, diventa un altro successo di Claudio Baglioni.
Pur essendosi fermato al 9° posto, Lucio Dalla presenta una delle sue canzoni di maggior successo, Piazza Grande.
In occasione del Festival del 2018, Ron (Rosallino Cellamare) ha raccontato come la canzone era nata. Mentre stavano attraversando la manica, Ron aveva iniziato a strimpellare. A Lucio Dalla piacque la melodia che stava nascendo. Sistemare il testo e arrivarono in Sicilia con una nuova canzone, che conservarono fino il Festival del 1972, dove fu presentata ufficialmente.
Forse pensava di ottenere lo stesso successo di Adriano Celentano. Così Gianni Morandi presentò una canzone intitolata Vado a lavorare. Sapeva qual era l’esito andandoci, secondo Adriano e Claudia. Anche se è una bella canzone, Gianni si fermò all’ultimo posto. (A proposito, in questi giorni Gianni Morandi è tornato in Sardegna, sull’isola di Carloforte, per girare la seconda stagione di L’isola di Pietro).
Un’altra canzone da segnalare? Montagne verdi. Chi non le ricorda? Marcella (Bella) cantava che le ricordava. E sicuramente anche noi, essendo una delle più belle canzoni italiane.
Frank Pourcel, il famoso direttore d’orchestra che ha ripetuto tutte le canzoni, persona serissima, dichiarò: ‘Non riesco a capire perché quando mi presento in Italia, si mettono a ridere’. Chissà perché: “Piacere, Pourcel!” (il cognome si pronuncia “Pursèl”).
Forse sulla scia del successo di Adriano Celentano nel 1970, per via del suo 12° posto con Un calcio alla città, Domenico Modugno propose uno sciopero dal Festival di Sanremo (tanto era pronto a dar un calcio alla cittadina ligure).