Oggi continueremo a raccontare la storia del Festival di Sanremo. Ci concentreremo sugli anni 1963, 1964 e 1965.
Sanremo 1963
Il 1963 fu vinto da Emilio Pericoli e Tony Renis, con la canzone Uno per tutte.
Si tratta di uno Swing molto simpatico, in cui il cantante si ritrova “circondato” da tante donne, e si sente imbarazzato: non sa quale scegliere! Segue la classifica:
- Uno per tutte – T. Renis-E. Pericoli
- Amor, mon amour, my love – E. Foligatti-C. Villa
- Giovane giovane – P. Donaggio-C. Mazzetti
- Non costa niente – W. De Angelis-J. Dorelli
- Non sapevo – Milva-G. Lacommare
- Occhi neri e cielo blu – A. Fierro-C. Villa
- Perdonarsi in due – T. Torrielli-E. Foligatti
- Ricorda – Milva-E. Tajoli
- Sull’acqua – S. Bruni-E. Pericoli
- Tu venisti dal mare – C. Villani-A. Testa
Il patron è Gianni Ravera. Nei precedenti Festival aveva partecipato come cantante. Probabilmente è stato il primo cantante salito di grado al Festival. Il 4 novembre 1961 la RAI aveva lanciato RAI 2. Finalmente l’intero Festival fu trasmesso in diretta televisiva, e fu utilizzato questo nuovo canale. La finale, però, fu trasmessa dal primo canale RAI. Qualcosa del genere succederà proprio questa settimana con Eurovision Song Contest 2018, che sarà trasmesso da RAI 4. La serata finale, però, sarà trasmessa da RAI 1 (anche in HD e, con tutta probabilità, in 5.1 canali).
La canzone vincitrice rischiò di essere eliminata perché troppo simile a una dozzina di canzoni americane scritte nei 30 anni precedenti. A quanto pare questo fu uno stratagemma di Tony Renis, che così rese famosa ovunque Quando…quando…quando presentata al Festival del 1962. Quest’ultima canzone fu un successo anche alla Canzonissima del 1962: primo posto.
Un’altra novità del 1963 riguarda il festival di Castrocaro. Per la prima volta i vincitori di quest’ultimo (primo e secondo posto) potevano partecipare di diritto al Festival di Sanremo. Furono Eugenia Foligatti e Gianni Lacommare. Riuscirono a battere Iva Zanicchi (ma chi dei tre è il più famoso, anzi la più famosa?). Negli anni successivi Iva fu ribattezzata l’Aquila di Ligonchio.
Milva, che arrivò terza con la stupenda Giovane, giovane, pensò di ritirarsi dalle scene musicali e aprire un ristorante. Nel 1963 aveva già iniziato le trattative per acquistare una vecchia casa torinese del ’400 in Piazza del Duomo. Entro il 1965 avrebbe dovuto chiudere l’affare, ma poi la musica deve aver trionfato nel suo cuore.
Anche se non si ritirò dalle scene, Claudio Villa, che arrivò secondo con l’“internazionale” Amor, mon amour, my love, dichiarò che non sarebbe più tornato al Festival di Sanremo, essendo un posto per presentare nuovi cantanti.
Il conduttore di questo Festival fu Mike Bongiorno, il padre dei telequiz italiani. La sua valletta, Giuliana Copreni, dichiarò:
Ma non si sono accorti che nel mondo si balla il twist e la bossa nova? Qualcuno di quelli che ci sono qui ha mai messo piede in un whisky a gogo?
Sanremo 1964
Questo fu un anno rivoluzionario, per diverse ragioni. La canzone vincitrice fu Non ho l’età (per amarti), una delle canzoni italiane più cantate ancora oggi. Fu presentata dalla giovanissima Gigliola Cinquetti (ma aveva 15 anni) e da Patricia Carli (un po’ più matura).
Una rivoluzione del 1963 fu la non classifica ufficiale. Tutte le altre canzoni arrivarono seconde:
- Non ho l’età (per amarti) – G. Cinquetti-P. Carli
- Che me ne importa… a me – D. Modugno-F. Laine
- Come potrei dimenticarti – T. Dallara-Ben E. King
- Ieri ho incontrato mia madre – G. Paoli-A. Prieto
- La prima che incontro – F. Ferretti-Fraternity Bros
- Motivo d’amore – P. Donaggio-F. Avalon
- Ogni volta – R. Ferrante-P. Anka
- Quando vedrai la mia ragazza – L. Tony-G. Pitney
- Sabato sera – B. Filippini-Fraternity Bros
- Stasera no, no, no – R. Germani-A. Stevens-N. Tempo
- Una lacrima sul viso – B. Solo-F. Laine
- Un bacio piccolissimo – Robertino-B. Rydell
Gran parte dei partecipanti a questo Festival era stato accoppiato a qualche famoso cantante straniero.: Frankie Laine, Frankie Avalon, Paul Anka.
La canzone di quest’ultimo, Ogni volta, divenne un suo cavallo di battaglia.
Gigliola Cinquetti forse pesava davvero 5 etti (simbolicamente). Aveva 15 anni, ma aveva una voce adulta. Presentò una canzone che descriveva benissimo la sua età. Era anche un po’ ribelle: rifiutò il vestito ufficiale scelto per la serata finale. Lo scelse da sé.
Leggendo i titoli, notiamo alcune canzoni che sono rimaste sconosciute. Per la serata finale fu, invece, esclusa E se domani, presentata da Fausto Cigliano. Mina, presente fra il pubblico, chiese a Carlo Alberto Rossi se poteva ripresentare questa canzone in un suo disco. E divenne un suo cavallo di battaglia.
Dicevamo sopra che Mike Bongiorno è il padre dei telequiz. Ma si è sempre avvalso di qualche collaboratore per tenere i conti delle vincite dei suoi concorrenti. Infatti, leggete quanto era bravo a fare i conti in questo suo commento sul Festival del 1964:
Questa sera si voteranno cinque canzoni, ieri sera ne avete votate altre cinque. E domani sera avremo le dodici finaliste!
Sanremo 1965
Questo fu l’anno di Se piangi se ridi. Vinsero Bobby Solo e i New Christy Minstrels. Ma poi la canzone divenne un altro cavallo di battaglia di Mina. Anche per quest’anno le altre canzoni ricevettero tutte il secondo posto:
- Se piangi se ridi – Bobby Solo-New Christy Minstrels
- Abbracciami forte – Ornella Vanoni-Udo Jürgens
- Amici miei – Nicola Di Bari-Gene Pitney
- Aspetta domani – Fred Bongusto-Kiki Dee
- Ho bisogno di vederti – Gigliola Cinquetti-Connie Francis
- Invece No – Betty Curtis-Petula Clark
- Io che non vivo (senza te) – Pino Donaggio-Jody Miller
- L’amore ha i tuoi occhi – Bruno Filippini-Yukari Ito
- Le colline sono in fiore – Wilma Goich-New Christy Minstrels
- Prima o poi – Remo Germani-Audrey
- Si vedrà – Vittorio Inziana-Les Surfs
- Vieni con noi – Milva-Bernd Spier
Come si può notare leggendo i nomi dei cantanti, nel 1965 se ne trovano alcuni nuovi: Nicola Di Bari, Fred Bongusto, John Foster e Ornella Vanoni. Gli stranieri che cantano in coppia con gli italiani non sono più soltanto di lingua inglese, ma tedeschi, giapponesi, francesi.
Se avesse partecipato Elvis Presley, Bobby Solo avrebbe potuto fare a meno di partecipare. Infatti Bobby Solo cantò con una voce bassa che riuscì a imitare alla perfezione il grande idolo americano.
Deluso fu Mogugno, che non fu ammesso in gara. Per ripicca affermò che quasi nessuna delle canzoni di questo Festival avrebbe avuto il successo. Infatti, Io che non vivo (senza te) di Pino Donaggio è una delle canzoni italiane più tradotte al mondo. Spesso si sente eseguire in qualche film o in qualche pubblicità. E che dire di Le colline sono in fiore presentata da Wilma Goich?
Un genere musicale in voga in quegli anni era il surf. In Francia addirittura esisteva una band omonima, Les Surfs. Nel 1965 questo ballo fu presentato ufficialmente anche in Italia proprio da loro, con la canzone Si vedrà.
Alcuni dei brani menzionati sopra saranno pubblicati nei prossimi giorni nel canale Symphonic Musical Soul, con nuovi arrangiamenti. A presto per continuare la storia del Festival di Sanremo.