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Arriva la fine di ottobre e, come ogni anno, molti dedicano un pensiero ai propri cari defunti: fra cimiteri affollati, fiori e ricordi, molti si ritrovano a riflettere sulla presenza (o assenza) delle persone amate. Ma stavolta anche il digitale si è fatto decisamente macabro: una nuova truffa che coinvolge LastPass invia e-mail agli utenti per “confermare di essere vivi”.
Come funziona la truffa
Secondo le ultime segnalazioni, diversi utenti stanno ricevendo comunicazioni e-mail apparentemente ufficiali da LastPass che avvisano di una verifica sullo stato di “attività vitale” dell’account. Il messaggio chiede di cliccare su un link per confermare che il titolare sia ancora in vita: pena la sospensione automatica delle password custodite dal servizio.
Naturalmente, il link conduce a una pagina phishing che replica il portale LastPass, ma progettata dai truffatori per rubare credenziali e dati personali. Ancora una volta, giocano sulle paure e sulle stranezze di questo periodo, tra ricordi veri e frodi digitali.
Le conseguenze per gli utenti
Molti hanno condiviso sui forum l’ironia (e la preoccupazione): “Non bastava la nostalgia dei nonni, ora devo rassicurare anche LastPass!”. Chi cade nella trappola può perdere il controllo su centinaia di password: un danno potenzialmente devastante, specialmente se coinvolge servizi bancari, social e lavoro.
Le raccomandazioni sono sempre le stesse:
- Non aprire mai link sospetti ricevuti via email
- Verificare l’indirizzo del mittente
- Accedere solo dal sito ufficiale LastPass
La tecnologia che chiede prove di vita
Si noti come il testo può non avere senso dal punto di vista linguistico
Questa truffa gioca su una tendenza inquietante: il crescente numero di servizi che vogliono sapere non solo se siamo “attivi”, ma se siamo proprio vivi! Si va dalla verifica per accedere alla casella di posta, ai social che chiedono selfie, fino a gestori di password che — almeno secondo i truffatori — pretendono l’ultima conferma.
Dal terrore digitale all’ironia di Halloween
Mentre i cybercriminali giocano con le nostre ansie, la domanda sorge spontanea: ci tocca davvero convincere anche una password manager di non essere diventati polvere?
Del resto, Halloween si avvicina, e tra fantasmi, zombie e richieste di “prove di vita”, la vera paura resta quella: dimenticare una password proprio quando serve. E si sa, il vero orrore digitale non è il buio… ma la “Password errata”.