Attacco hacker al sito eShop Parmalat

Un’estate che sembrava scorrere serena si è trasformata in un autentico campo di battaglia digitale: fra il 24 agosto alle ore 21:00 e il 26 agosto alle ore 9:00, il sito eShop di Parmalat è finito al centro di uno degli attacchi informatici più eclatanti dell’anno, destinato a scuotere la fiducia di imprese e consumatori nell’universo dell’e-commerce alimentare. In poche ore, il colosso del settore lattiero-caseario ha sperimentato tutta la fragilità e la complessità delle moderne sfide online, portando i riflettori sulla crescente esposizione digitale delle eccellenze italiane.

Ad agosto 2025, il sito eShop di Parmalat è stato colpito da un attacco informatico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle grandi aziende italiane nel settore alimentare. L’azione ha fatto parte di una più vasta campagna di attacchi DDoS che hanno riguardato enti e imprese strategiche del Paese.

Dinamica dell’attacco

L’attacco è stato rivendicato dal gruppo hacker filorusso NoName057, già noto per aver colpito istituzioni e settori critici italiani. Il metodo utilizzato è quello del Distributed Denial of Service (DDoS): sono state inviate migliaia di richieste di accesso simultanee al sito eShop Parmalat, provocandone il rallentamento e la temporanea inaccessibilità agli utenti. Il blitz contro Parmalat si inserisce in una campagna coordinata che, in quei giorni, ha interessato anche altre aziende dei settori energia, trasporti, finanza e difesa.

Impatto su Parmalat e sui clienti

Durante le ore dell’attacco, il sito eShop è stato irraggiungibile per numerosi clienti che volevano effettuare acquisti online. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è intervenuta prontamente per supportare Parmalat nell’attuare le misure di mitigazione e ripristinare rapidamente i servizi. Non sono state segnalate compromissioni di dati personali, ma il rischio di disservizi per la clientela è stato alto.

Reazioni e misure di difesa

Parmalat, come altre aziende colpite, ha collaborato con le autorità e con esperti di sicurezza informatica per rafforzare le proprie difese e garantire la continuità dei servizi online. Gli esperti spiegano che gli attacchi DDoS, sebbene non siano mirati al furto diretto di informazioni, possono causare danni reputazionali, perdita di fiducia nei clienti e significative perdite economiche.

Parmalat ha voluto avvertire i suoi clienti tramite un’e-mail, in cui è specificato che la violazione informatica era “circoscritta al sistema di pagamento”. Inoltre, “l’anomalia è stata risolta tempestivamente”, adottando “tutte le misure di sicurezza necessarie.

L’e-mail contiene un invito:

Per maggiore tutela, se hai effettuato un acquisto tra le ore 21:00 del 24 agosto e le ore 9:00 del 26 agosto, ti invitiamo a contattare il nostro Customer Care per ricevere assistenza dedicata.

Questa comunicazione ha valore precauzionale e non implica necessariamente anomalie sul tuo account o sui tuoi ordini.

Considerazioni sulla sicurezza italiana

Il caso Parmalat evidenzia la crescita del rischio cyber in Italia, in particolare nel settore alimentare, sempre più digitalizzato. La collaborazione tra aziende, istituzioni e autorità specializzate è essenziale per difendersi da minacce coordinate, come quelle partite dalla comunità hacker filorussa nell’estate 2025.


L’attacco all’eShop Parmalat di agosto 2025 rappresenta uno degli episodi più significativi nel quadro della cyber-insicurezza italiana dell’anno, sottolineando la necessità di investimenti continui nella protezione dei sistemi digitali.

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