Apple ha fatto una mossa sorprendente nel mondo dell’intelligenza artificiale, chiedendo aiuto a un diretto competitor, Google, per aggiornare e potenziare la sua intelligenza artificiale Siri. Questa collaborazione, non ancora ufficialmente confermata ma riportata da fonti attendibili come Bloomberg, evidenzia quanto la corsa all’innovazione in campo AI stia spingendo persino realtà rivali a collaborare per raggiungere obiettivi comuni.
L’esigenza di Apple: rinnovare Siri con Gemini

Siri, l’assistente vocale di Apple, ha da tempo bisogno di un aggiornamento importante per competere con le alternative avanzate offerte da Google Assistant, Amazon Alexa e altri sistemi. Apple, pur avendo sviluppato internamente modelli AI come Apple Intelligence, si è trovata a dover considerare un’accelerazione dello sviluppo chiedendo aiuto a Google.
L’idea è quella di utilizzare il modello AI Gemini di Google per alimentare una nuova generazione di Siri. Google sta già addestrando un modello personalizzato che rispetterà i rigidi standard di privacy di Apple, che è eseguito sui server Apple Private Cloud Compute, in modo da mantenere il controllo totale sui dati degli utenti.
Una partnership strategica ma cauta

Le discussioni tra Apple e Google sono ancora in fase preliminare e non è chiaro quando e come questa collaborazione si concretizzerà. Apple vorrebbe integrare Gemini per rendere Siri più intelligente, capace di comprendere comandi complessi e fornire risposte più utili, ma anche mantenere la propria tradizionale attenzione alla privacy.
Secondo Craig Federighi, capo dell’ingegneria software Apple, la prossima generazione di Siri sarà una “seconda generazione” con funzioni avanzate di personalizzazione e intelligenza potenziata. La collaborazione con Google potrebbe velocizzare questo processo e offrire agli utenti un assistente vocale più competitivo e performante.
Le prospettive per il futuro

Il lancio della nuova Siri con il supporto di Gemini è previsto plausibilmente nel 2026, anche se Apple continua a testare vari modelli AI, inclusi quelli sviluppati internamente, OpenAI e Anthropic. Questa scelta dimostra la volontà di Cupertino di offrire ai propri utenti la miglior esperienza possibile, scegliendo la soluzione più efficace, anche se ciò significa esternalizzare parte della tecnologia.
In quest’ottica, la partnership con Google diventa un passo importante per Apple nel recuperare terreno nella sfida globale dell’AI, mantenendo sempre un occhio di riguardo sulla sicurezza e sulla privacy degli utenti.