La disinformazione e le fake news sono la piaga del nostro secolo?

La notizia di Zuckerberg e la rimozione delle fact checking ha portato alla ribalta un argomento molto dibattuto oggi: le fake news e la disinformazione. In realtà le piattaforme Meta non sono le prime in questo ambito, infatti prima di esse è stato X (ex Twitter) che con il suo patron Elon Musk hanno dato il via libera alla rimozione di vincoli o limiti alla pubblicazione di notizie senza verifica dando spazio così, a suo dire, a tutti di dire la propria opinione.

Ma cosa vuole dire, a questo punto, disinformazione? Cos’è una fake news e come riconoscerla? Vediamo insieme alcuni aspetti, andando a toccare cosa dicono alcuni studi in merito questo argomento.

Cosa vuol dire disinformazione? Cos’è una fake news?

La disinformazione è molto diversa dalle fake news, infatti, come dice Wikipedia, è il fenomeno che si verifica quando le informazioni percepite da un soggetto possono non corrispondere alla stessa intenzione per cui esse sono state diffuse, confondendo e/o modificando le opinioni di qualcuno o dell’intera opinione pubblica verso una persona, un argomento, una situazione.

In poche parole la si potrebbe definire una sorta di propaganda e diffusione di notizie non vere che servono a modificare l’opinione pubblica.

Se ci pensiamo, ogni giorno siamo letteralmente sommersi da informazioni di qualsiasi tipo e tutto questo, al posto di renderci più informati, ci confonde.

Un esempio di disinformazione è trattato nel film di Netflix di qualche anno fa con Leonardo Di Caprio e Jennifer Lawrence (trailer qui sotto):

Un esempio lampante che tutti ricordiamo è la crisi di approvvigionamento GAS del 2022-2023, in quel periodo (soprattutto in Germania) la grande campagna di disinformazione ha generato un’ansia diffusa che ha spinto molte persone a prendere decisioni non dettate dalla razionalità ma dall’instinto e dalla paura.

Le Fake News sono strettamente correlate alla disinformazione, infatti sono uno dei principali strumenti utilizzati in questo ambito per diffondere notizie non vere, infondate e, solitamente, con atteggiamenti atti a colpire direttamente le emozioni delle persone.

Ma allora, come posso riconoscere una fake news? come posso proteggermi?

Come riconoscere una fake news?

  • Non credere a tutto ciò che leggi o ascolti: accertati sempre delle notizie, cerca una seconda fonte che la confermi, visita siti istituzionali (se sono notizie correlate ad esse) o cerca la notizia nei motori di cerca, molto spesso se si tratta di bufale sono chiaramente riportati con una semplice ricerca.
  • Osserva i fatti, non solo le parole: quando leggiamo notizie sensazionalistiche atteniamoci ai fatti, anche qui confrontiamo più fonti e vediamo cosa ne esce fuori. Verifichiamo anche chi ha scritto la notizia: si tratta di un giornalista/scrittore riconosciuto e rispettato oppure no? Ha una base scientifica e di conoscenza che gli permette di scrivere una notizia del genere?
  • Non divulghiamo notizie se non le accertiamo: in particolare nei social media, non condividere notizie d’instinto, in particolare se hai qualche dubbio che siano vere. Alcune volte sono notizie fatte apposta per spingere l’utente alla condivisione, come notizie di palesi ingiustizie o inerenti a personaggi famosi o noti nel territorio.

Questi sono solo alcuni aspetti relativi la disinformazione che dilaga in questi ultimi tempi, se avete altri suggerimenti diteceli nei commenti.

Ah, volete sapere cosa ha fatto Zuckerberg ultimamente nei suoi social media? Come indicato all’inizio, ha rimosso il fact checking tramite aziende esterne, ovvero significa che ci sarà (almeno per ora negli Stati Uniti) la proliferazione di informazioni false non accertate, le quali verranno “moderate” (secondo Mark) direttamente dalla Community, cosa ampiamente smentita da diversi studi fatti in questo ambito.

Per completezza di informazione, ecco cosa riporta la pagina ufficiale del fact checking di Facebook:

Per combattere la diffusione della disinformazione e fornire alle persone informazioni più affidabili, Meta collabora con fact-checker indipendenti di terze parti certificati attraverso l’International Fact-Checking Network (IFCN). Non pensiamo che un’azienda privata come Meta debba decidere cosa è vero o falso, ed è proprio per questo che disponiamo di una rete globale di partner per il fact-checking che esaminano e valutano in modo indipendente la potenziale disinformazione su Facebook, Instagram e WhatsApp. Il loro lavoro ci consente di intervenire e ridurre la diffusione di contenuti problematici nelle nostre app.

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