Quel giorno tanto atteso è arrivato. Il 14 dicembre 2022 “Avatar 2 – La via dell’acqua” è andato in onda a livello mondiale sul grande schermo. A tredici anni dal primo film, quest’ultimo ha registrato nell’ultimo mese all’incirca due miliardi di dollari di incassi, a cospetto dei quasi tre miliardi del primo.
Un vero e proprio record, ad indicare che le novità cinematografiche di Cameron non deludono mai. Soprattutto per quanto concerne la scelta dell’ambientazione e dei temi trattati che emergono come bandiere sventolanti. Il rispetto per la natura, l’egolatria e la prepotenza dell’uomo nei confronti della natura, sono solo alcuni dei temi affrontati nei film. Infatti per la popolazione Na’Vi sembra non esserci mai pace.
La battaglia tra gli umani che vogliono distruggere e colonizzare il pianeta alieno e gli abitanti di Pandora, sembra non avere fine ma perpetuarsi anche nei successivi capitoli. E questo è fondamentalmente il punto: il finale del film lascia tutti con il fiato sospeso, in quanto già preannuncia l’uscita del prossimo sequel, Avatar 3, il 20 dicembre 2024.
LA TECNOLOGIA DELLE CLONAZIONI NEGLI AVATAR
La novità tecnologica delle clonazioni che ha contrassegnato “Avatar 1” caratterizza anche quello nuovo. Il defunto colonnello Quaritch – antagonista per eccellenza dei Na’Vi – si serve di un’Avatar Na’Vi, in cui ha trasferito tutti i suoi ricordi e la sua coscienza, per portare avanti la sua cruenta battaglia. Ma la salvezza, appunto, la ‘via’ per tutte le popolazioni indigene di Pandora, risiederà nell’acqua.
L’acqua come fonte di vita; l’acqua quale elemento di vitale importanza, di riscatto per i Na’Vi che a un certo punto della narrazione chiederanno di essere ospitati dal clan della barriera corallina Metkayina per sfuggire all’assalto degli umani.
Ecco che qui avviene un incontro a dir poco speciale per i Na’Vi: la conoscenza dei Tulkun, una specie di cetacei di straordinaria grandezza; animali pacifisti, fedeli e amici di quelle popolazioni che vivevano a ridosso della costa orientale di Pandora.
Ed è con l’aiuto delle tribù della barriera corallina e dei Tulkun che l’esercito del colonnello verrà stroncato in pieno e i Na’Vi vinceranno la loro battaglia. Ma il prepotente Quaritch riuscirà a salvarsi grazie alla mano misericordiosa del giovane figlio umano (ma Na’Vi di adozione) che soccorrerà il clone di suo padre, in procinto di morire affogato e inabissato nelle profonde acque.
CINEMA 3D E IMAX 3D
La digitalizzazione è un fenomeno che negli ultimi trent’anni ha investito diversi campi della realtà contemporanea: dalla televisione, ai telefonini, dagli elettrodomestici al cinema.
Il passaggio dalla pellicola al digitale ha permesso di ottenere sul grande schermo immagini sempre più profonde e ad alta definizione.
Il successo di “Avatar 2- La via dell’acqua” risiede anche in questo, cioè dalla tecnologia con cui è stato possibile visionarlo, quella dell’IMAX 3D. Già nel 2009 con “Avatar 1” la tridimensionalità ha fatto da padrone ed ha assunto anche un signficato allegorico/narrativo: quella di entrare in pieno contatto con il mondo di Pandora, con i corpi dei Na’Vi; ciò ha suscitato negli spettatori un effetto ‘catartico’, tale da consentire una efficace immedesimazione nei personaggi, un po’ come accadeva anticamente nel teatro greco.
Quella del 3D si è configurata come una tecnologia unica da aver attributo risalto al potere della vista; un potere che sta alla base anche del coinvolgimento emotivo. La finalità è stata proprio quella di garantire al pubblico l’instaurarsi di una maggiore empatia con i personaggi del film, attraverso immagini sempre più definite.
L’IMAX 3D rispetto al 3D tradizionale è una tecnologia ancora più complessa e costosa che però garantisce una maggiore immersione del pubblico nelle scene di un film. “I MAX” sta per “Image Maximum”; la tecnologia consiste nel rappresentare immagini e video in una grandezza e risoluzione superiori. Uno schermo I MAX può arrivare a misurare 16 metri di altezza e 22 metri di larghezza, pari ad un edificio di cinque piani. La risoluzione è 10.000 × 7.000.
Oltretutto l’unico modo per ‘entrare’ nell’universo di Pandora – o di un qualsiasi film visionabile con questa tecnologia – è indossare i tipici occhialini scuri IMAX 3D che vendono distribuiti nei maxicinema.
Per chi non avesse ancora provato questa esperienza immersiva di vivere ‘in prima persona’ le foreste dal carattere un po’ naif del pianeta dei Na’Vi, corresse subito al cinema per scoprire quest’ultimo capolavoro di Cameron. Sembrerà proprio essere lì e lottare insieme a Jake e alla sua famiglia per la salvaguardia del pianeta!