Questo articolo è stato preparato solo a scopo informativo, non è destinato a fornire consulenza legale ed è liberamente basato su una guida ufficiale in inglese di Spotify.
La parola “metadati” è direttamente legata al mondo del business musicale digitale. I metadati sono fondamentali per la musica digitale, per i musicisti, per gli ascoltatori (fruitori) e per gli addetti ai lavori.
Ma cosa sono di preciso i metadati? Il significato letterale è “dati in mezzo ad altri dati”. Per rendere meglio l’idea di cosa sono, pensate alla farina per preparare il pane. All’interno della farina c’è il glutine, che serve a trasformare l’impasto in una deliziosa e pastosa pagnotta, tipo la ciabatta.
Tornando ai metadati musicali, questi sono l’insieme delle informazioni scritte all’interno di un file audio: i nomi dell’artista, del produttore, dell’autore, il titolo del brano, la data di rilascio, il genere, la durata della traccia, ecc. Chi pubblica un brano musicale, dovrebbe accertarsi che tutte le voci principali ma, se possibile, anche quelle secondarie, siano compilate all’interno del file. Non farlo potrebbe avere un effetto negativo nel modo in cui tutte le persone coinvolte nella realizzazione del file vengono ricompensati.
Tyler White è il Product Manager del gruppo Music Publishers & Songwriters di Spotify, il gruppo che ha aggiornato le versioni Desktop e iOS dell’App così da indicare in modo preciso non più solo il nome dei cantanti o dei musicisti di ciascuna registrazione, ma anche gli autori e i produttori.
La pubblicazione accurata dei metadati è essenziale per garantire che tu venga pagato
Tyler White
Niente glutine? Niente pane. Niente metadati completi? Niente royalties.
“I metadati sono fondamentali anche perché i tuoi lavori siano pagati e perché tu sia riconosciuto in tutto il settore”, aggiunge White. Per gli artisti, i crediti sono come un biglietto da visita. “Forse a qualcuno come Kanye o Adele piace una tua canzone e potrebbe decidere di includerti nel suo prossimo progetto perché è alla ricerca di nuovi talenti”.
In generale, le opportunità di guadagno per un compositore sono di tre tipi:
- Meccaniche
- Royalties provenienti da esibizioni in pubblico
- Royalties di sincronizzazione
Case come la Downtown Music Publishing (quella che rappresenta Ryan Tedder, Mötley Crüe, One Direction, John Prine e il catalogo di John Lennon) sono un tassello fondamentale dell’ecosistema musicale. Generano entrate attraverso le licenze che concedono a programmi televisivi, film e pubblicità nonché tramite le royalties. Infatti, si occupano di inviare la musica presente nei loro cataloghi alle radio e ai negozi sia fisici che digitali.
Visto che molti artisti oggi distribuiscono in proprio la propria musica, diventa importante la compilazione più che accurata dei metadati.
Farlo non appena si crea ogni file audio farà risparmiare problemi in seguito. Le informazioni mancanti o incomplete sono un problema molto presente nell’industria della musica digitale.
Ecco 3 regole da seguire a questo riguardo:
- Invia i tuoi crediti e la percentuale pattuita nei diritti d’autore di ciascuna traccia alle persone coinvolte prima del rilascio. Stabilendo in anticipo la percentuale che andrà a ciascuno (autori, esecutori, produttori, ecc.) e sottoscrivendo un accordo scritto (anche in formato digitale), eviterai che qualcuno non venga accreditato o pagato nel modo corretto.
- Assicurati di inviare ogni informazione utile di ciascuna composizione al tuo editore e alle società per diritti degli autori di competenza, ad esempio la SIAE. Includi lo spartito e, se possibile, la registrazione audio. In questo modo sarà più facile assicurarsi il pagamento delle royalties da qualsiasi fonte, e non concentrarti solo su Spotify. Questo è ancora più importante nel momento in cui non sai né quando né se la canzone verrà distribuita.
- Accedi a Spotify e assicurati che i brani che hai scritto, anche solo in parte, riportino i crediti corretti. In caso contrario, significa che probabilmente le informazioni dei metadati erano mancanti o incomplete. In questo caso dovrai contattare il distributore della tua musica digitale, che si tratti di un’etichetta o di un servizio digitale come Tunecore, CD Baby o DistroKid.
Ora più che mai ai compositori viene chiesto di essere imprenditori nella musica digitale gestendo compiti che erano tradizionalmente di competenza di altri. Ecco perché è d’obbligo vigilare sull’accuratezza dei metadati, cosa che ripagherà, anzi, pagherà (letteralmente).
I tuoi crediti […] sono l’equivalente della tua pensione. Investire nei tuoi dati prima di pubblicare significa investire nel tuo futuro a lungo termine come artista e nelle tue capacità creative per il resto della tua vita
Tyler White