Knight Industries Two Thousand, per gli amici K.I.T.T. Questa è una delle automobili più amate della storia, l’auto che tutti desiderano. In realtà, si tratta di una Pontiac Firebird Trans Am, ma per tutti sarà sempre K.I.T.T. Insieme con Michael Knight era il protagonista della serie televisiva Supercar, trasmessa originariamente fra il 1982 e il 1986.
Il successo della serie è tale che ancora oggi è regolarmente riproposta dalla TV di tutto il mondo. È sicuramente uno dei legami più forti con gli anni ’80.
La Fondazione Knight 2000 (in inglese Knight Industries Two Thousand) aveva progettato un automobile dotata di Intelligenza Artificiale avanzata, capace di interagire con il suo pilota acquisendone la personalità.
Il vero nome di Michael Knight (David Hasselhoff) era Michael Arthur Long, un poliziotto. Durante il Pilot della serie rischiò di morire. La Fondazione Knight lo salvò, facendogli una plastica facciale. Infatti, il poliziotto era stato interpretato da un altro attore, Larry Anderson.
A Michael fu proposto di diventare il pilota dell’automobile più avanzata mai creata fino ad allora. E fu fatta la storia (della TV).
L’automobile protagonista di Supercar non era in grado solo di parlare, ma anche di fare molte altre cose. Per esempio, faceva saltava, poteva girare le ruote di modo da guidare lateralmente, ecc. Si riconosceva facilmente dall’occhio scanner. K.I.T.T. era, ed è tuttora, il sogno di tutti gli appassionati della serie, e non solo.
All’automobile si aggiunga anche l’orologio da polso con cui i due protagonisti conversavano. Era un vero e proprio smartwatch (come diremmo oggi) dotato anche di GPS (funzione che manca nella maggioranza degli orologi intelligenti in commercio).
Si può costruire!
Ora spostiamoci in Italia. La DeAgostini ha preparato una sorpresa per tutti gli appassionati. Infatti, ha presentato una raccolta per costruire non solo la mitica K.I.T.T. ma anche la sua antagonista, K.A.R.R.
Si tratta di una raccolta che si può trovare sia in edicola che online.
Con i suoi 110 numeri, la raccolta permetterà di assemblare un modellino fedele all’originale, in scala 1:8.
La raccolta include anche l’orologio. In realtà si tratta di un telecomando che permette di attivare le funzioni elettroniche del modellino: i led rossi del suo occhio, la sigla della serie, la possibilità di “parlare” con K.I.T.T., ecc. Speriamo che indichi anche l’orario!
Zoomate l’immagine. Non sembra di vedere davvero gli interni dell’auto? Questa fotografia permette di scoprire anche alcuni “difetti” nella progettazione originale. Per esempio, Michael Knight, mentre guidava, poteva guardare la TV oppure comunicare tramite video-chiamate con la base (che era un camion pure tecnologico).
Osservate i display: erano piccolini e lontani rispetto il guidatore (ed erano anche in formato 4:3, ma questo è un altro discorso). Ben 4 pulsanti rossi erano posizionati sotto questi schermi. Guardando la serie si vedeva la mano del protagonista premerli con disinvoltura; invece, doveva letteralmente sdraiarsi per premerli!
Tornando al modellino, che riproduce quindi anche i difetti (ma non è colpa del modellino!), notiamo la minuziosità non solo dell’immagine ma anche di alcuni meccanismi. Infatti, sono solo è possibile aprire e chiudere gli sportelli, ma i finestrini si possono abbassare e alzare; inoltre il volante è mobile e permette di girare le ruote. Non sappiamo, però, se le ruote si possano posizionare per la guida laterale atipica che si è vista in un paio di episodi.
Sono inclusi anche dei fascicoli con le trame (e ipotizziamo i dietro le quinte) dei vari episodi (speriamo di tutti). Affiancando l’acquisto a parte del cofanetto in DVD, sarà possibile godere appieno ogni episodio (l’edizione in Blu-ray sembra che al momento non sia disponibile in italiano).
Costi
Un’automobile in scala 1:1 costerebbe parecchie decine di migliaia di Euro (forse centinaia) in versione Full optional. Che dire della versione assemblabile di DeAgostini? Considerando che ciascuno dei 110 numeri costa circa 11 € circa, il prezzo finale sarà di 1.200 € ca.
Comunque, il primo numero è offerto, come assaggio, a 0,50 €, mentre il secondo e il terzo costano in totale 5 € (tutti e tre i numeri devono essere acquistati dal sito; se ci si abbona utilizzando la cartolina inclusa nel primo numero, il numero 3 costerà 10,99 €). DeAgostini aggiunge anche un regalo per tutti, indistintamente che si abbonino oppure no alla raccolta. Si tratta del primo numero in formato digitale. Si può sfogliare gratuitamente. Chi si abbona riceverà tutti i numeri in formato sia cartaceo che digitale.
Un altro regalo riguarda la felpa che richiama il muso di K.I.T.T. e riporta il nome del protagonista. Peccato che sia disponibile solo in taglia L.
Chi si abbona decidendo di pagare con carta di credito o di debito oppure tramite un conto PayPal, riceverà anche altri omaggi. Il primo riguarda le spese di spedizione: a differenza di chi deciderà di pagare in contrassegno oppure in contanti alla consegna, diventeranno gratuite se si sceglie un pagamento digitale.
Gli altri due regali sono esclusivi: K.I.T.T. e K.A.R.R. già assemblati in scala 1:43. Questi due modellini saranno inviati in due spedizioni differenti.
Tutti gli abbonati riceveranno un Power Bank per ricaricare due dispositivi. Un lato del dispositivo riproduce in un’immagine fissa la bocca di K.I.T.T. (in realtà, il suo cruscotto).
Anche se il modellino di K.I.T.T. sarà in scala 1:8 una volta assemblato, si riceverà una replica in metallo della targa in scala 1:1. Si potrà esporre nel retro della propria automobile, e guidare con vanto! Ci saranno pure altri regali.
Decidendo di pagare ogni fascicolo (dal 4°) un Euro in più, si riceveranno dei pezzi aggiuntivi, che permetteranno di assemblare una teca da esposizione.
La spedizione
In edicola l’uscita dovrebbe essere settimanale (ed è iniziata il 5 agosto, pertanto siamo in ritardo di un mese). La spedizione, invece, dovrebbe essere su base mensile, con 4 numeri per volta.
Per non gravare sull’utente, il pagamento non avverrà in una sola volta, ma solo al momento della spedizione. Se, pertanto, saranno spediti 4 numeri in un mese, si pagheranno circa 44 € il mese (48 se si è richiesta anche la teca).
Comunque, alla fine si saranno pagati oltre 1.200 €.
Considerando il costo finale e che serviranno circa 2 anni per fare la raccolta, prima di abbonarvi fate bene i calcoli. Se siete appassionati incalliti degli anni ’80 e/o di Supercar e le vostre tasche acconsentono, l’acquisto sarà d’obbligo. Altrimenti, potreste farvi un giro presso un negozio di modellismo (online o offline, è uguale) e cercare un modellino già assemblato. Non sarà così perfetto come quello offerto da DeAgostini, ma il portafogli ringrazierà.
Piano dell’opera
Di seguito riportiamo quali numeri della raccolta conterranno gli extra: 7° conterrà 3 Poster 13° conterrà la targa in metallo in scala 1:1 21° conterrà un raccoglitore per i fascicoli della raccolta 29° chi si sarà abbonato entro il 14/01/2021 riceverà una t-shirt di taglia L 37° includerà il modello in scala 1:43 di K.A.R.R. 50° conterrà il Power Bank 65° includerà il modello in scala 1:43 di K.I.T.T. (N.B.: non è quello da assemblare!) 80° conterrà un secondo raccoglitore per i fascicoli |
Per abbonarvi e per ricevere qualsiasi informazione, fate riferimento al sito deagostini.it/supercar.
Le serie TV e i film Supercar è una serie TV nata nel 1982 ed è suddivisa in 4 stagioni. Per la prima, la terza e la quarta furono girati 22 episodi, mentre per la seconda, 24. Gli episodi di Supercar ammontano a 90. In molte scene K.I.T.T. si muove da solo. Com’è riuscita la produzione a far guidare un’automobile di così grandi dimensioni da sola negli anni ’80? Incaricando un abile pilota non molto alto travestito da … sedile! Abilmente le telecamere non ripresero mai né la testa, né le mani, né altre parti del corpo del pilota, creando un’illusione ottica che mostrava K.I.T.T. in grado di girare il volante e premere i pedali da solo. Lo scopo della Fondazione Knight era aiutare i più deboli. Michael Knight con la sua auto era l’esponente principale. Proprio per questo finiva spesso nei guai, ovvero in prigione, e anche ingiustamente. Le trame erano simili, anche se tendenzialmente più violente (ma sempre adatte a un pubblico giovane), a quelle di un’altra serie che vedeva un mezzo a quattro ruote onnipresente: The A-Team. Nella quarta stagione, al fianco di K.I.T.T. troviamo RC, un motociclista alla guida di una moto meno sofisticata ma importante per risolvere molte situazioni complicate. Con i suoi amici ricostruirà K.I.T.T. aggiungendo nuove funzioni. La moglie di David Hasselhoff, Catherine Hickland, è apparsa più volte nella serie. Anche se il personaggio di Michael Knight si innamorava in pratica in ogni episodio di una donna diversa, alla fine sposò proprio il personaggio interpretato da sua moglie, o per lo meno ci provò. Infatti, lei fu assassinata il giorno delle nozze. Dal momento che la serie fu interrotta bruscamente nel 1986 per cali di ascolti e, quindi, non fu mai realizzato un episodio finale. Pertanto, David Hasselhoff cambiò serie, diventando il protagonista di Baywatch. Comunque, nel 1991 fu realizzato Supercar 2000 – Indagine ad alta velocità, in cui i David Hasselhoff non guida più una Pontiac ma … guardate il simpatico film (sembra quasi una parodia). Nel 1994 uscì Knight Rider 2010, un film apocrifo, che parla di un’automobile posseduta dall’anima di una donna. L’improvvisa “intelligenza” dell’auto e il titolo richiamano Supercar. Ma non c’è niente altro. Nella seconda metà degli anni ’90 si tentò di realizzare una serie remake, Team Knight Rider. La serie non ottenne nessun successo, e fu abbandonata alla fine della prima stagione. Nel 2008 partì il remake della serie originale: Knight Rider. Il Pilot era un film per la TV, che fu seguito da 17 episodi. Il protagonista era il figlio di Michael, Mike Knight (chiamato anche Mike Traceur). La Fondazione Knight cambiò nome in Knight Industries Three Thousand (mantenendo la stessa sigla K.I.T.T.). La serie non ottenne il successo sperato, ma fu un vero e proprio omaggio agli anni ’80. Per esempio, nell’ultimo episodio ritroviamo Templeton Benedict (il vero nome di Sberla dell’A-Team). Michael Hasselhoff compare in alcuni episodi della serie, cosa che farà anche nel film (inguardabile) Baywatch. |