Sanremo Story: 1997 (Prima parte)

Di tutti i Festival di Sanremo, il 1997 è stato il mio preferito. Il motivo? Semplice: quell’anno indovinai la classifica dei big e delle nuove proposte! Non indovinai la posizione di tutti i cantanti e di tutte le canzoni, ma di quasi tutte anticipai Mike Bongiorno indicando la posizione quasi perfetta. E lo iniziai a fare sin dalla prima serata. Qualcosa del genere successe anche nel 1998, ma questa è un’altra storia, che riguarda un futuro articolo. Inoltre, quell’anno ricevetti in regalo gli spartiti di tutte le canzoni.

Link alla playlist completa del Festival di Sanremo 1997

Un tormentone di quel Festival fu Piero Chiambretti, che continuò a ripetere: “Comunque vada, sarà un successo!”.

Classifica

Versione sinfonica

Il giorno dopo l’esibizione di Alessandra Drusian e Fabio Ricci, a scuola fui l’unico a sostenere che la canzone avrebbe vinto. E così fu! Per 20 anni, il duo Jalisse è stato bistrattato dalla TV e dal mondo dello spettacolo. Eppure la canzone meritava di vincere. L’unica nota negativa riguarda lo spartito. È l’unico che indica la velocità espressa in BPM (cioè numerica). Nei mesi successivi tutti cantava il ritornello di Fiumi di parole.

2. Storie – Anna Oxa. Anche la canzone di Anna Oxa meritava il podio. Era molto semplice e orecchiabile. A differenza di altre canzoni, però, è più facile cantare la strofa piuttosto che il ritornello.

3. Sei tu – Syria. Il brano è molto simile alle canzoni di Barry Manilow. Stupendo l’arpeggio del pianoforte, che porta la mano sinistra verso zone molto gravi nel ritornello. Il Premio Volare miglior Arrangiamento fu sicuramente meritato.

4. A casa di Luca – Silvia Salemi. Quando in una scuola tutte le ragazze sono innamorate del ragazzo più alto e popolare di nome Luca, quale canzone pensate avranno apprezzato di più di questo Festival? È interessante che quasi tutte le canzoni del 1997 avevano un ritmo in stile Soul. E Silvia Salemi non lo nasconde, dicendolo apertamente nel testo di questa canzone. A proposito, quando quel ragazzo si diplomò, chi pensate che sia diventato il più popolare? Quello che era alto circa 15 cm di meno, comunque, il più alto di tutti gli altri, e che state leggendo. Tornando alla canzone, ricordiamo che vinse uno dei due Premi Volare miglior Testo.

5. Tu non ami che te – Fausto Leali. Ecco un brano Soul cantato da una voce nera appartenente al nostrano Fausto Leali.

6. Padre Nostro – ORO. Enrico Ruggeri e gli ORO presentarono una canzone su Gesù, in una data a metà strada tra la festa del Natale e quella della Pasqua. Ma la religione tornò anche in altre canzoni di questo Festival.

7. Laura non c’è – Nek. Lo Sting italiano, Nek, presentò una canzone che avevo lo stesso giro armonico della pubblicità di una nota bibita americana. La canzone si discosta dallo stile Soul, essendo più vicina al Country Rock.

8. …E dimmi che non vuoi morire – Patty Pravo. Probabilmente questa è la canzone che ha ottenuto il maggior successo di questo Festival di Sanremo. Fu realizzata anche una versione infantile durante una trasmissione di Mike Bongiorno. Il bambino che la cantò cercò di imitare Patty Pravo sia con la voce sia con le espressioni del viso. Sarà per questo che poi la cantante se l’è rifatto? Con questa canzone, anche Vasco Rossi ebbe la sua parte al Festival del 1997. La canzone ricevette il Premio Mia Martini e il Premio Volare migliore Musica.

9. Ti parlerò d’amore – Massimo Ranieri. Ennesimo brano melodioso del cantante napoletano.

10. Nel respiro più grande – Tosca. Ricordo ancora che il sabato pomeriggio ero con alcuni amici. Si discuteva su chi avrebbe vinto. Io: “I Jalisse con Fiumi di parole”. Gli altri: “Impossibile. Tosca vincerà”. Chi aveva ragione? La canzone era accompagnata da una stupenda voce, ma i Jalisse dovevano per forza vincere.

11. Senza tù – Francesco Baccini. Ecco una canzone alla Elvis Presley. Come nel caso di Silvia Salemi, anche Francesco Baccini non nasconde che si tratta di uno stile Soul, facendo un giuramento in nome dei Bee Gees (autori di musica Disco-Soul). Inoltre, incluse una dedica a Mike Bongiorno, il quale fu davvero emozionato di sentirsi protagonista della canzone. La canzone citava anche la famosa frase di una vecchia canzone sanremese, scritta in 6/8 come questa: E se domani. Ricordate la famosa frase: “E sottolineo se”. Francesco la ripeté nella sua canzone. Altre citazioni? Parla di un gabbiano, del suo cane e di una certa Puffettina blu. Non è trascurata neanche la cucina: “Accendi il gas”.

12. È andata così – Dirotta su Cuba. Ecco una band tutta Soul, nonostante il nome faccia pensare allo stile caraibico.

13. Dentro me – Marina Rei. Con la sua voce Soul, Marina Rei presentò una canzone molto semplice, in cui era inclusa una splendida armonica dalle note acute. Quell’anno alcune mie compagne iniziarono a dire: “MarinaRei la scuola”.

14. Verso il sole – Al Bano. Il cantante si presentò con un brano Pop New Age, con un coro meraviglioso, ma che aveva un titolo troppo simile al suo primo grande successo Nel sole.

15. Quello che sento – Cattivi Pensieri. Il nome della band non dovrebbe inquietare. Infatti, in quel periodo in Francia era nato un sito omonimo, che permetteva di conoscere in tempo reale ogni fatto di cronaca nel mondo. Inoltre era pieno di statistiche che riguardavano qualsiasi cosa. Si chiamava “Pens malins” (lett. “Pensieri maligni”, traducibile anche in “Pensieri intelligenti”). Non so se la band avesse scelto il proprio nome in conformità a questo sito francese, ma sarebbe una bella spiegazione.

16. Papa nero – Pitura Freska. Siccome i Dirotta su Cuba si presentarono con un brano Soul, i veneziani Pitura Freska sopperirono con una canzone Ska. Nel 1996 per la prima volta una ragazza nera era stata eletta Miss Italia. Quindi i Pitura Freska si domandavano se le profezie di Nostradamus
su un papa nero si sarebbero adempiute. La canzone è cantata in dialetto veneziano. È interessante che, a un certo punto, per la prima volta, al Festival di Sanremo si è sentito nominare l’originale nome di Dio ebraico, rivelato nella Bibbia, con queste parole: “A l’e’ lu? Ja” (dovrebbe tradursi: “È lui? Iah [cioè “Geova”]). Ed è un gioco di parole sull’espressione ebraica “Alleluia” (che si traduce: “Lodate Iah”).

17. Faccia pulita – Toto Cutugno. Ecco un brano molto semplice, un po’ lungo, che sembrava richiamare quel periodo italiano detto Mani pulite.

18. Vero amore – Ragazzi italiani. Questi ragazzi presentarono un bel brano che si sarebbe meritato una miglior posizione.

19. Alianti liberi – New Trolls e Greta. I New Trolls cantano la parte melodica, Greta quella rap.

20. Luna – Loredana Bertè. Questa canzone rock si discosta totalmente dallo stile delle altre canzoni di questo Festival. E Loredana la introdusse con un’imprecazione nei confronti del nostro principale satellite.

Non ammessi alla finale

Attimi – Alessandro Mara

Come ti tradirei – Camilla. A quanto pare agli italiani non importava sapere quali fossero le sue intenzioni.

E penserò al tuo viso – Alessandro Errico

Fragolina – Leandro Barsotti. Ecco il trucco per scrivere una canzone: dà un soprannome a una parte del corpo, e ne uscirà una cosa come questa. Avevamo già sentito una canzone sul respiro, su quello che si sente, sulla faccia pulita, sul viso, ma Leandro Barsotti andò oltre. Dedicò questa canzone al fondo schiena rosa di una donna. Ricordando il tema della religione in questo Festival, disse che lo adorava!

Il capo dei giocattoli – Maurizio Lauzi. Anche lui, come gli ORO, parlò di una festa. Se la canzone degli ORO parlava della morte di Gesù, quella di Lauzi si soffermava su Babbo Natale. La canzone, esclusa dalla finale, vinse uno dei due Premi Volare miglior Testo.

Quando viene sera – Olivia. Aveva già parlato di questa canzone. Ricordate? Tanti anni prima, a uno dei primi Festival di Sanremo, fu presentata la canzone Quando viene la sera. Le due canzoni sono slegate. Infatti, solo una delle donne ha avuto successo.

Uguali uguali – Adriana Rocco.

Voglio un dio – Petra Magoni. Stupenda la voce di questa cantante, specialmente negli ultimi anni. Ma nel 1997 si presentò con una canzone in cui descriveva il suo dio ideale. La parte più bella della canzone? Sicuramente il coro introduttivo e quello finale.

Nel prossimo articolo parleremo degli ospiti e delle Nuove proposte.

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