Sanremo Story: il 1981

Torna la nostra rubrica sulla storia della kermesse musicale più famosa. Con quest’articolo, iniziano gli anni ’80!

Il Festival fu condotto dal disc jokey Claudio Cecchetto, con una promessa: eguagliare in numero di conduzioni i suoi predecessori (Baudo, Bongiorno e Corrado).

Ciascuna delle tre puntate fu introdotta da due sigle. Ecco la prima presigla, tratta dal Concerto Inverno di Antonio Vivaldi. L’arrangiamento si blocca nel momento in cui parte la parte ritmata (presumibilmente arrangiata da Gian Piero Reverberi, lo stesso del Rondò veneziano).

La sigla della prima serata fu Gioca Jouer, la canzone più famosa di Cecchetto. Oggi è onnipresente nel programma musicale d’intrattenimento di avvenimenti speciali come i matrimoni. Per realizzare la sigla partecipò l’intera città di Sanremo.

Ecco la classifica del primo Festival di Sanremo del nono decennio del XX secolo.

  1. Per Elisa – Alice
  2. Maledetta primavera – Loretta Goggi
  3. Tu cosa fai stasera?
  4. Ancora – Edoardo De Crescenzo
  5. Angela – Leano Morelli
  6. Caffè nero bollente – Fiorella Mannoia
  7. Blue – Sterling Saint Jacques
  8. Follow Me – Carmen & Thompson
  9. Hop, hop somarello – Paolo barabani
  10. Io mi – Stefano Tosi
  11. La barca non va più – Orietta Berti
  12. Ma chi te lo fa fare – Marinella
  13. Midnight – The Passengers
  14. Non posso perderti – Bobby Solo
  15. Pensa per te – Marcella
  16. Questo amore non si tocca – Gianni bella
  17. Roma spogliata – Luca Barbarossa
  18. Sarà perché ti amo – Ricchi e Poveri
  19. Su quel pianeta libero – Michele Zarrillo

Battiato ottiene la vittoria, anche se la sua canzone è cantata da Alice. 

Al secondo posto troviamo una delle canzoni italiane più amate, Maledetta primavera, cantata da Loretta Goggi. Da showgirl e imitatrice delle grandi cantanti dell’epoca (Mina, Patty Pravo e Ornella Vanoni) Loretta ebbe il suo spazio come cantante vera.

Loretta Goggi

Stupenda anche la canzone arrivata terza, Tu cosa fai stasera? Fu presentata da Dario Baldan Bembo.

Al quarto posto troviamo una delle canzoni italiane più richieste ovunque (TV e pianobar in primis), Ancora, di Edoardo (anzi Eduardo) De Crescenzo.

Fiorella Mannoia arrivò terza con il suo Caffè nero bollente. La temperatura non era un problema per una cantante che, fino a poco tempo prima, aveva fatto la stunt-woman (cascatrice) a Cinecittà. Era stata la controfigura ufficiale di Monica Vitti.

Molte canzoni, comunque, riportano titoli stranieri e sono cantate da stranieri. Comunque, al 9° posto troviamo una canzone di Gian Piero Reverberi che parla di Gesù: Hop, hop somarello, presentata da Paolo Barabani.

Dopo il successo di Finché la barca va, Orietta Berti si presenta con La barca non va più. Alcuni anni prima, al Festival La barca tornò sola e fu presentata anche L’arca di Noè. D’altronde, Sanremo è una città di mare, e i video delle due sigle ci mostrano proprio il porto. Benvenute canzoni di questo tipo!

Orietta arrivò undicesima, seguita da una canzone di avvertimento: Ma chi te lo fa fare, presentata da Marinella.

Bobby Solo aveva paura di restare solo, così presentò: Non posso perderti.

Il 15° e il 16° posto furono di Gianni Bella. Sua sorella Marcella, influenzata, cantò Pensa per te, e lui Questo amore non si tocca.

Molto discussa fu la canzone di Luca Barbarossa, Roma spogliata, per l’uso di qualche termine volgare.

Peccato che i Ricchi e Poveri arrivarono soltanto diciottesimi. La spiegazione? Sarà perché ti amo. Chissà a chi era riferito, considerando che il gruppo (che prima aveva due donne e un uomo) si era quasi sciolto (perdendo una delle due cantanti).

L’esordio sanremese di Michele Zarrillo, con Su quel pianeta libero, una canzone che si augurava la trasformazione del nostro pianeta in un paradiso, portò l’ultimo posto. Il successo degli anni successivi fece sicuramente apprezzare la sua canzone.

Fra gli ospiti del Festival di Sanremo 1981 dobbiamo citare i Dire Straits. Sembra che, durante un servizio giornalistico, avessero capito che era iniziata la trasmissione. Ci diedero quindi dentro con un mini concerto. Ma i giornalisti volevano soltanto intervistarli!

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